Dovrebbe arrivare a giorni dalla Regione Veneto il protocollo che formalizza le condizioni alle quali le farmacie del territorio parteciperanno alla campagna antinfluenzale 2022-2023. I termini sono quelli concordati la settimana scorsa in un incontro tra i sindacati dei titolari (Federfarma Veneto, Assofarm e Farmacieunite) e l’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, accompagnata dalla presidente della Commissione tecnica regionale sul farmaco, Giovanna Scroccaro, e dal direttore generale della Sanità Luciano Flor. Le farmacie, in estrema sintesi, potranno somministrare anche alle cosiddette categorie protette (alle quali viene garantita la gratuità del vaccino), tramite fornitura delle dosi direttamente dalla Regione.
L’onorario professionale riconosciuto al farmacista per tale attività è lo stesso di cui beneficiano i medici, 6,16 euro a inoculazione, cui si aggiungerà un fee “una tantum” di 200 euro per la copertura delle spese di avvio (materiali, attrezzature eccetera). Attenzione però, lo riceveranno soltanto le farmacie che totalizzeranno almeno 40 somministrazioni (se a basso fatturato) oppure cento (le altre). Secondo un sondaggio condotto quest’estate da Federfarma Veneto tra i propri associati, dovrebbero essere 600-700 le farmacie che nella regione parteciperanno alla campagna vaccinale contro l’influenza.