In Veneto saranno reclutate per vaccinare contro covid soltanto le farmacie che possono assicurare almeno cinquanta somministrazioni alla settimana. E’ l’indicazione emersa dal videoincontro organizzato ieri dalla Regione con i sindacati delle farmacie del territorio. Secondo quanto riferito dall’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin (foto), le farmacie verranno organizzate in due cluster in base al loro contributo potenziale alla campagna, nel primo gli esercizi che possono garantire da 50 a 100 inoculazioni settimanali e nel secondo quelli da oltre 100 inoculazioni.
«Questa decisione» commenta in una nota Farmacieunite «esclude di fatto i piccoli presidi, con poco personale e in località con bassa densità abitativa, che potrebbero dedicare non più di qualche ora alla settimana per vaccinare i propri pazienti. Si avvantaggiano invece le farmacie di grandi dimensioni, che possono dedicare un collaboratore quasi a tempo pieno per effettuare i vaccini».
La Regione, inoltre, riconoscerà alle farmacie arruolate un contributo di 10,50 euro a vaccino, più una quota premiale una tantum di 200 euro agli esercizi che supereranno le 200 vaccinazioni. Le risorse a copertura, ha però avvertito Lanzarin, verranno prese dai fondi destinati alla sperimentazione regionale della farmacia dei servizi. «In sostanza» commenta ancora Farmacieunite «si utilizzano fondi destinati alla quasi totalità delle farmacie per destinarli soltanto a poche».
Per l’assessorato, infine, potranno essere vaccinati in farmacia soltanto gli assistiti senza problematiche nella scheda anamnestica, mentre le modalità del tutoraggio per i farmacisti vaccinatori saranno definite dalle singole Asl. «Ci troviamo di fronte a un accordo che presenta molte criticità e che preclude di fatto il coinvolgimento delle farmacie meno strutturate» tira le somme il presidente di Farmacieunite, Franco Gariboldi «in ogni caso chiediamo ai farmacisti di accettare ancora una volta la sfida con l’obiettivo di valorizzare la professione e il servizio al cittadino, per non precludere a priori possibili miglioramenti dell’accordo».
La delibera con cui la Regione recepisce l’accordo quadro del 29 marzo dovrebbe andare in giunta oggi. Non sono state date informazioni sulla data dalla quale le farmacie potranno cominciare a raccogliere le prenotazioni e quindi vaccinare.