Nuovi servizi, monitoraggio dell’aderenza terapeutica, informazione su farmaci e cure, farmacovigilanza, prevenzione. E’ ricco, almeno sulla carta, il menù di ruoli e competenze che il Piano sociosanitario della Regione Veneto assegna alle farmacie per il prossimo quinquennio. Il documento è stato approvato lunedì scorso, 28 maggio, da una delibera di giunta e ora è in cammino per il Consiglio regionale dove dovrebbe ricevere il via libera finale. E’ un percorso che si preannuncia in discesa, anche perché in tema di Sanità il Piano conferma indirizzi che la Regione ha già imboccato: riorganizzazione della rete ospedaliera in un sistema “Hub e Spoke” (cioè a raggiera, con ospedali a bassa intensità di cura collegati a strutture ad alta specializzazione), istituzione dell’Azienda Zero, una sorta di Asl veneta, e accorpamento delle altre Aziende sanitarie.
In questa cornice, il Piano riserva spazi di tutto rispetto alla valorizzazione dell’assistenza territoriale e alla presa in carico della cronicità. A tal riguardo, il documento afferma che le farmacie «sono uno dei riferimenti della persona con cronicità» e «possono conseguire significativi obiettivi in termini di prevenzione primaria e secondaria nel rispetto di protocolli condivisi con distretti e mmg». La farmacia dei servizi, in particolare, «può rappresentare il luogo in cui la popolazione trova una prima risposta alle proprie domande di salute». Servirà però coinvolgere «il farmacista nei programmi di formazione sulla cronicità e attivare sperimentazioni sui nuovi modelli di assistenza farmaceutica».
Aperture importanti anche nel capitolo che riguarda la governance farmaceutica, alla quale – dice il Piano – «le farmacie pubbliche e private convenzionate dovranno partecipare con ruolo attivo, tramite un rafforzamento delle funzioni di informazione sul corretto uso delle terapie, di verifica dell’aderenza terapeutica e di prevenzione». La programmazione regionale, dunque, dovrà avere tra i suoi macro-obiettivi la promozione della farmacia dei servizi, attraverso lo sviluppo di nuove funzioni che saranno sostenute dall’apertura del Dossier farmaceutico all’interno del Fascicolo sanitario elettronico.
Dal nuovo Piano sociosanitario, però, non arrivano soltanto buone notizie. Sempre in tema di governance farmaceutica, infatti, il documento mette sul piatto misure di contenimento della spesa che giustificano qualche preoccupazione. Si parla infatti di «favorire l’uso dei generici», «centralizzare gli acquisti dei farmaci e dei dispositivi» e «assegnare obiettivi (di spesa, ndr) ai medici di famiglia», anche attraverso il monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva da parte dei servizi farmaceutici territoriali. Ma potrebbero anche rivelarsi misure indolori, se farmacia dei servizi e presa in carico delle cronicità verranno adeguatamente remunerate.