Contrordine compagni: la sperimentazione veneta per l’aderenza terapeutica in farmacia, varata ufficialmente il primo dicembre scorso nel tripudio generale, in realtà non è mai partita per inconvenenti tecnici e prenderà il via soltanto il primo aprile prossimo. E’ quanto si deduce indirettamente dal comunicato con cui ieri Farmacieunite ha dato notizia della circolare datata 22 marzo di Azienda Zero, la “super-Asl” regionale cui è affidata la governance dell’assistenza regionale: le farmacie che partecipano al progetto, recita il documento, utilizzeranno le funzionalità web del Fascicolo sanitario elettronico (accessibili dall’area a loro dedicata attraverso le credenziali già in uso per la ricetta dem) per reclutare i pazienti affetti da diabete o Bpco che non risultano aderenti.
I contenuti del progetto sono quelli già anticipati in occasione della “falsa partenza” del dicembre scorso: le farmacie arruoleranno fino a un massimo di venti assistiti ciascuna, individuati tra quelli la cui “non aderenza” è segnalata dal sistema informativo con un alert sul gestionale. Un questionario d’avvio (inizialmente su carta, come detto) sancirà la presa in carico, poi due anni di monitoraggio con verifiche ogni 2-3 mesi per verificare il percorso di recupero. Dati e consumi dell’assistito finiranno sul Fascicolo sanitario elettronico, in modo da permettere alla Regione il controllo dell’attività. Compenso previsto per le farmacie circa 130 euro a paziente preso in carico, ma soltanto se sarà recuperata l’aderenza.