Farmacie esasperate, in Veneto, a causa del nuovo black out del sistema informativo regionale che giovedì scorso, per sei ore circa, ha impedito la spedizione di buona parte delle ricette elettroniche. Il disservizio, alla cui origine ci sarebbero problemi tecnici generati da un intervento di manutenzione, è stato generalizzato e ha colpito non soltanto le farmacie ma anche ospedali e aziende sanitarie; nel caso degli esercizi dalla croce verde, tuttavia, i disagi sono stati pesanti perché la Regione ha avviato da un paio di anni la progressiva dematerializzazione del promemoria cartaceo, quindi non sempre è stato possibile procedere comunque alla dispensazione del farmaco prescritto. «Qualche medico il promemoria continua a stamparlo ma sono sempre di meno» spiega a FPress il presidente di Federfarma Veneto, Alberto Fontanesi «in altri casi abbiamo potuto fornire il medicinale perché il paziente aveva installato sullo smartphone l’app predisposta dalla Regione proprio per eventualità di questo genere. Ma una buona parte dei pazienti che nel corso della giornata si sono presentati in farmacia non avevano né l’uno né l’altra, e nemmeno si ricordavano che cosa aveva prescritto loro il medico. Quindi abbiamo dovuto rimandarli indietro».
Parecchie persone, ovviamente, non l’hanno presa bene. «Ci sono stati diversi episodi spiacevoli» conferma Fontanesi «che vorremmo non si ripetessero più. Anche perché il sistema ha già patito in passato diversi black out, anche se sempre circoscritti ad alcune zone. Questo invece, è stato pesante: per di più, i disagi si sono protratti per diverse ore dopo il ripristino del sistema, perché una volta tornato online c’è stato l’intasamento dovuto alla massa di richieste di operazioni provenienti dagli operatori».
Per tale motivo, il giorno successivo tanto Federfarma regionale quanto alcune associazioni provinciali si sono affrettate a diramare comunicati nel quali si precisava che gli inconvenienti del giorno prima non andavano addebitati alle farmacie del territorio. «Noi ne siamo stati vittime esattamente come i pazienti» riprende Fontanesi «e abbiamo già chiesto alla Regione un incontro per discutere dell’incidente. Noi siamo favorevoli alla tecnologia quando semplifica, ma vorremmo maggiori certezze sulla nostra quotidianità».
Tende invece a minimizzare Franco Gariboldi Muschietti, presidente di FarmacieUnite. «Il black out è stato determinato da problemi tecnici» spiega a FPress «si è trattato di un incidente del tutto eccezionale che certamente ha causato disagi, ma ormai è tutto rientrato. Non vorrei che dietro alle proteste di alcuni ci fosse il tentativo di ritornare al promemoria cartaceo».