Una bella rivincita su Poste Italiane. È quella che si sono presi farmacie e distributori farmaceutici del veneto, dove un paio di settimane fa è stato firmato un addendum alla convenzione tra Regione e farmacie del territorio sulla campagna antinfluenzale 2023-2024 che restituisce alla filiera la distribuzione dei vaccini ai presidi dalla croce verde.
Un anno fa era stata Posta Italiane, con la sua controllata Plurima (che, detto per inciso, in Piemonte porta i vaccini ai medici di famiglia), ad assicurarsi la fornitura. Ma il servizio era risultato piuttosto lacunoso, secondo quanto riferiscono i titolari: «Tra le consegne passavano anche 15 giorni» riferisce a FPress il presidente di Farmacieunite, Federico Conte «e i disservizi erano frequenti».
È stata la stessa Regione, così, a preferire un ritorno al passato. E a chiedere alle farmacie di trovare un’intesa con i distributori una volta sottoscritta la convenzione per la nuova stagione infleunzale. Detto fatto, l’accordo con Adf e Federfarma Servizi prevede un compenso al grossista tra i 0,40 e i 0,50 euro, a seconda del tipo di vaccino antiflu. «È la dimostrazione che su Poste Italiane la filiera farmaceutica può anche vincere» commenta il presidente di Federfarma Servizi, Antonello Mirone «soprattutto se fa perno sulla qualità del servizio». Si ripropone però il problema di una remunerazione che per le aziende del comparto intermedio si fa sempre meno sostenibile. «I volumi in Veneto sono tali per cui l’accordo andava fatto» osserva Mirone «vorremmo però he in questi accordi, così come sulla dpc, ci fosse più concertazione con le farmacie, soprattutto “prima” che aprano la negoziazione con la controparte pubblica».