Mese da dimenticare, quello di maggio, per le farmacie francesi. Secondo la Fspf, il sindacato più rappresentativo tra i farmacisti titolari, il giro d’affari del canale sul farmaco rimborsato si sarebbe ridotto di quasi 11 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2017 e di oltre 42 milioni nei primi cinque mesi dell’anno. La stima discenderebbe dalle ultime analisi di mercato di Iqvia, che valuta in un 2,5% circa l’arretramento registrato a maggio dal mercato della farmacia francese. Le ricette, in particolare, sarebbero calate a maggio di quasi il 7%, quelle con più di 5 referenze (che il servizio sanitario rimborsa con un onorario professionale aggiuntivo alle farmacie) del 4,5%. E del 4,5% si sarebbero ridotti anche i pezzi dispensati, per una marginalità pari a poco meno di 420 milioni di euro.
Per la Fspf, l’andamento dei fatturati in questa prima parte del 2018 dimostra la dannosità dell’accordo con la sanità pubblica che l’anno scorso aggiornò la quota marginale della remunerazione mista (e la Federazione non firmò): da 0 a 10% sui farmaci con prezzo ex-factory fino a 1,91 euro, da 25,5% a 21,4% sui farmaci con prezzo tra 1,92 e 22,90 euro (invariate le altre tre fasce: 8,5% suii farmaci con prezzo tra 22,91 e 150 euro, 6% su quelli con prezzo da 150,01 e 1.515 euro, 0% sui restanti). Per l’Uspo, il sindacato dei titolari che sottoscrisse quell’intesa, i dati di Iqvia dimostrano invece la lungimiranza di quell’accordo, che aveva ridistribuito i pesi delle fasce di margine e rinviato al 2019 le modifiche alla quota fissa: il calo dei fatturati, in sostanza, sarebbe dovuto soltanto a una contrazione dell’attività (calo delle scatole dispensate e delle ricette spedite) e non alla riformulazione dei margini; fosse stata mantenuta la vecchia remunerazione, le farmacie avrebbero perso molto di più.