E’ in corso di valutazione da parte dell’Ema la domanda di autorizzazione presentata da Moderna per la dose di richiamo del suo vaccino anti-covid Spikevax, da somministrare almeno 6 mesi dopo la seconda dose a persone di età pari o superiore a 12 anni. E’ quanto riferisce l’Aifa in una nota diffusa ieri: le dosi di richiamo sono somministrate alle persone vaccinate (ossia a coloro che hanno completato la vaccinazione primaria) per ripristinare la protezione immunitaria.
L’Agenzia europea, in sintesi, condurrà una valutazione accelerata dei dati trasmessi dall’azienda, compresi i risultati provenienti da uno studio clinico in corso. Sulla base dell’esame, l’Ema raccomanderà se concedere l’autorizzazione e quindi aggiornare le informazioni sul prodotto.
Mentre la valutazione è in corso, l’Ema e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) hanno reso noto, in un comunicato separato, la loro posizione riguardo alla necessità di una dose aggiuntiva o di una dose di richiamo: sebbene le due organizzazioni non considerino le considerino urgenti, l’Agenzia europea per i medicinali sta valutando la domanda presentata per garantire che – laddove necessario – siano presenti evidenze a sostegno di dosi ulteriori.
Spikevax è un vaccino destinato a prevenire la malattia da coronavirus 2019. È attualmente autorizzato per essere usato nelle persone a partire dai 12 anni di età. Contiene una molecola denominata rna messaggero (mrna) con le istruzioni per produrre la proteina spike che è presente sul virus Sars-CoV2.