Alliance Healthcare e due aziende farmaceutiche, Advanz Pharma e Morningside, sono finite sotto la lente dell’antitrust inglese con l’accusa di avere mantenuto volutamente elevati i prezzi di un antibiotico rimborsato dal servizio sanitario britannico, il Nhs. Secondo quanto riferisce in un articolo il Pharmaceutical Journal – la rivista della Royal pharmaceutical society – l’autorità garante per la concorrenza e il mercato (Cma) sostiene che le tre società avrebbero condiviso informazioni commercialmente sensibili sulla nitrofurantoina (un antibatterico indicato nel trattamento delle infezioni delle vie urinarie) formando di fatto un cartello per un periodo di almeno tre anni, dal 2014 al 2017.
Nelle sue conclusioni provvisorie, in particolare, la Cma sostiene che Alliance Healthcare avrebbe «presumibilmente» acquistato dalle due aziende farmaceutiche uguali volumi di nitrofurantoina allo scopo di scoraggiare la concorrenza tra le due aziende. Dal canto loro, Advanz Pharma e Morningside avrebbero concordato nel 2015 e 2016 di fornire il farmaco esclusivamente ad Alliance Healthcare; tali accordi, è il sospetto dell’antitrust inglese, avrebbero finito per impedire che il prezzo del farmaco calasse, come il Nhs si sarebbe invece aspettato una volta che Morningside aveva cominciato a produrre nitrofurantoina.
Come spiega Ann Pope, senior director della Cma, questi accordi hanno impedito al Nhs di trarre beneficio dal calo dei prezzi che scatta quando c’è una concorrenza effettiva tra i produttori. Di avviso diametralmente opposto le tre società, che hanno subito respinto tutte le accuse. Alliance Healthcare, in particolare, ha risposto al Pharmaceutical Journal con una nota nella quale si sostiene che la società «prende molto sul serio la legge sulla concorrenza e non ritiene che in questo frangente la legge sulla concorrenza sia stata violata». L’indagine della Cma è ormai prossima alla decisione finale.