I pazienti non dovrebbero fare affidamento soltanto sulle farmacie online ma consultare anche gli esercizi tradizionali, perché i medicinali non sono beni di consumo e la relazione personale paziente-farmacista non va sottovalutata. In Italia lo si sente dire spesso, fa notizia invece che queste parole arrivino da Sandra Gidley, presidente della Royal pharmacutical society, ossia l’ordine dei farmacisti inglesi: nel Paese anglosassone il mercato dell’e-commerce farmaceutico è uno dei più sviluppati d’Europa, è consentito l’acquisto a distanza anche dei farmaci con ricetta, eppure l’online comincia a fare paura. Colpa di Amazon, che – come riferisce un articolo del canale economico statunitense Cnbc – nelle settimane scorse ha provveduto a registrare il marchio “Amazon Pharmacy” in Gran Bretagna, Australia e Canada.
La paura che comincia a serpeggiare tra i farmacisti inglesi, in sostanza, è che il colosso dell’e-commerce abbia scelto il Regno Unito come spiaggia per il suo primo sbarco nel mercato farmaceutico europeo: farmaci con ricetta (non si dimentichi che negli Usa due anni fa Amazon ha comprato Pillpack, farmacia online che dispensa a domicilio in dosi unitarie), strumenti medicali, veterinari eccetera.
Di qui l’accorato intervento della Royal pharmacutical society, che invita gli inglesi a non abbandonare la farmacia del territorio: «I farmacisti vedono i pazienti anche quando stanno bene e riescono ad avvertire i segnali di un peggioramento della salute» ha detto ancora Gidley «vorrei esortare i pazienti a continuare a sostenere la loro farmacia in modo che il servizio sia ancora presente quando ne hanno bisogno».
Gareth Jones, responsabile Affari aziendali della National pharmacy association, il sindacato delle farmacie, ha aggiunto: «La sicurezza dei pazienti è la massima priorità per i farmacisti e i medicinali non sono prodotti del commercio. Amazon dovrebbe aggiornare in modo significativo la propria rete logistica per consegnare medicine e gestire il trasporto di farmaci a temperature controllate». Un numero crescente di inglesi trova conveniente acquistare i farmaci online, ha ammesso Jones, «ma allo stesso tempo apprezzano l’assistenza personale che ricevono nelle farmacie tradizionali, vicino a casa o a dove lavorano».