Le Case della salute – o qualcosa che assomiglia parecchio – potrebbero vedere la luce anche in Germania. Dipende dalla strada che farà il progetto del ministro della Salute, Karl Lauterbach, che punta a riorganizzare l’assistenza territoriale per incrementarne la capillarità e sgravare i medici di mg. Il fatto è che in Germania studi e ambulatori medici sono concentrati attorno alle strutture delle assicurazioni sanitarie pubbliche e private, a detrimento delle aree periferiche e rurali. Il piano di Lauterbach è quello di costruire una rete di “corner” sanitari (in tedesco kiosk, chioschi) gestiti dai comuni assieme alle casse mutua.
Questi corner sarebbero presidiati da infermieri e offrirebbero assistenza sanitaria di primo livello a tutti i residenti, a prescindere dalla loro assicurazione sanitaria. Il costo di ogni singola struttura ammonterebbe a 400mila euro l’anno, 300mila a carico delle casse mutua pubbliche, 80mila dei comuni e il resto delle casse mutua private.
In questi “chioschi” gli assistiti dovrebbero ricevere non soltanto interventi medici di rutine, ma anche informazioni e indicazioni sulle strutture cui rivolgersi per i propri bisogni sanitari. Per tale motivo, sarà importante che i corner vengano integrati nel sistema delle cure territoriali già esistenti, attraverso una stretta collaborazione con altri attori del sistema (tra i quali verosimilmente le farmacie, anche se nel progetto di legge non vengono mai citate).
In aggiunta ai chioschi, il piano di Lauterbach prevede anche l’istituzione di una rete di “centri di assistenza primaria” che dovrebbe affiancarsi a quella dei medici di mg. In queste strutture verrebbero fornite non soltanto le prestazioni delle cure primarie ma anche assistenza specialistica rivolta in particolare ad anziani e cronici con pluripatologie. Tali centri, di conseguenza, dovrebbero avvalersi di team multidisciplinari (professionisti di più specialità) ed essere coordinati con il resto dell’offerta sanitaria territoriale. «Poiché i centri di cure primarie collaborano con altri specialisti e altri fornitori di servizi non medici» siu legge nel progetto «è possibile una gestione efficace delle cure e un trattamento tempestivo che soddisfi le esigenze mediche».