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Anticorpi monoclonali, Ema: forse inefficaci contro ultime varianti covid

13 Dicembre 2022

È possibile che gli anticorpi monoclonali attualmente autorizzati per covid-19 non risultino efficaci contro i ceppi emergenti di Sars-CoV-2. La valutazione arriva dall’Emergency task force (Etf) dell’Ema, che in una nota diffusa nei giorni scorsi ha lanciato un avvertimento sulle ultime evidenze provenienti dalla ricerca. Gli anticorpi monoclonali, spiega in sintesi la comunicazione, sono progettati per neutralizzare il virus legandosi alla proteina spike sulla sua superficie. Tuttavia, i ceppi emergenti presentano mutazioni in questa proteina che possono ridurre l’azione di tali anticorpi. Recenti studi di laboratorio, in particolare, mostrano che i monoclonali sono scarsamente efficaci nel neutralizzare i ceppi Omicron Ba.4.6, Ba.2.75.2 e Xbb. I dati mostrano anche che questi anticorpi monoclonali non neutralizzano in modo significativo Bq.1 e Bq.1.1, che dovrebbero diventare i ceppi dominanti nell’Ue nelle prossime settimane.

«Sebbene non sia ancora noto in che misura la ridotta attività neutralizzante si traduca in benefici ridotti per i pazienti» imarca la nota dell’Etf «gli operatori sanitari dovranno prendere in considerazione trattamenti alternativi, soprattutto se subvarianti come Bq.1 e Bq.1.1 diventeranno prevalenti.

I trattamenti antivirali come Paxlovid (nirmatrelvir/ritonavir) e Veklury (remdesivir), che hanno meccanismi d’azione diversi, dovrebbero mantenere la loro attività contro i ceppi emergenti. Questi trattamenti sono approvati nell’Ue per i pazienti con covid-19 che non necessitano di ossigeno supplementare e rischiano un aggravamento della malattia. «L’Etf pertanto incoraggia gli Stati membri a garantire che gli operatori sanitari abbiano accesso a questi trattamenti antivirali per i pazienti a rischio».

La dichiarazione dell’Etf, conclude la nota, non fa riferimento a RoActemra, un altro anticorpo monoclonale che non ha come bersaglio il virus ma agisce come un modulatore della risposta immunitaria ed è utilizzato con un medicinale a base di corticosteroidi in pazienti che necessitano di ossigeno supplementare o ventilazione meccanica.