I nuovi casi di covid risultano attualmente al livello più basso dall’inizio della pandemia, tre anni fa, ma dall’India arriva una notizia che invita a non abbassare la guardia. Una nuova sottovariante ricombinante di Omicron, chiamata Xbb.1.16 alias Arcturus, è la probabile responsabile del focolaio esploso da qualche giorno nel Paese, con un aumento delle nuove infezioni di circa il 281% in 14 giorni.
Tutti gli esperti sono concordi nel ritenere che è ancora troppo presto per farsi prendere dal panico, tuttavia – come riferisce la rivista tedesca Daz.online – ha fatto scalpore il tweet lanciato nei giorni scorsi daVipin Vashishta, pediatra, ricercatore del Mangla Hospital and Research Center di Bijnoria e membro del gruppo sui vaccini dell’Oms: «Tutti gli occhi dovrebbero essere puntati sull’India» ha scritto «se Xbb.1.16 aka #Arcturus riuscisse a “bucare” l’immunità di gregge che ha permesso agli indiani di resistere con successo a Ba.2.75, Ba.5, Bqs e Xbb.1.5, allora il mondo intero deve seriamente preoccuparsi».
La designazione Xbb di Arcturus indica che è un ricombinante di due sottovarianti omicron. La stessa Xbb (senza ulteriori numeri) è la “madre” di questa famiglia detta Grifone, che discende dalle sottovarianti Omicron Ba.2.10 e Ba.2.75 e si è già evoluto molte volte. Xbb.1, aka Ippogrifo, è una variante che sta dilagando in tutto il mondo, così come la sottovariante Xbb.1.5 detta Kraken, che è diventata la variante dominante negli Stati Uniti nel dicembre 2022. Nel complesso, la famiglia Xbb ha ampiamente soppiantato le sottovarianti omicron precedentemente dominanti Ba.5 e Ba.2 e sta incrementando la sua prevalenza secondo un recente rapporto dell’Oms.
Xbb.1.16 Arcturus è un’evoluzione di Ippogrifo e porta con sé alcune nuove mutazioni piuttosto preoccupanti. La sottovariante, in particolare, ha tre mutazioni spike aggiuntive rispetto al già preoccupante Kraken ricombinante: sono E180V (cioè acido glutammico in posizione 180 sostituito da valina), K478R (lisina sostituita da arginina in posizione 478) e S486P (prolina invece di serina in posizione 486). Ci sono anche mutazioni in Orf9b, vale a dire I5T e N55S (treonina invece di isoleucina in posizione 5 e serina invece di asparagina in posizione 55). Orf sta per “Open Reading Frame” e ORF9b è un gene per una proteina virale situata all’interno del gene N (nucleocapside), la cui funzione non è stata ancora del tutto chiarita. Tuttavia, un ruolo nella soppressione del sistema immunitario dell’ospite è attribuito alla proteina ORF9b, che inibisce il rilascio di interferone. A questo proposito, si dice che queste mutazioni abbiano il potenziale per minare le difese immunitarie di coloro che sono stati vaccinati e di coloro che sono guariti.
La mutazione S486P è già nota e porta a un legame più forte con il recettore ACE2, il punto di ingresso del virus nelle cellule umane. Come il K478R, si trova all’interno del cosiddetto dominio di legame al recettore RBD della proteina spike.
Ciò che preoccupa il ricercatore indiano, ma anche il ricercatore canadese in genetica evolutiva Ryan Gregory dell’Università di Guelph, che ha dato il soprannome alle sottovarianti Xbb, è il rapido aumento del numero di casi.: rispetto a Xbb.1.5, considerata nel dicembre scorso la sottovariante a più rapida diffusione, Xbb ha ora un vantaggio di crescita di circa il 140%.
I numeri tuttavia sono ancora piuttosto piccoli. Nella popolosa India, con i suoi 1,4 miliardi di persone, i casi di individui contagiati sono attualmente 5.400. Anche il numero di ricoveri non è aumentato finora. Tuttavia, Arcturus non circola più soltanto in India. Il secondo Paese per numero di casi sono gli Stati Uniti, altri vengono segnalati nel Brunei, a Singapore e anche in Austria. Infine, risultano contagi pure nel Regno Unito, Australia, Giappone, Corea del Sud, Danimarca, Italia, Irlanda, Germania e Canada.