Al contrario della vicina Germania, l’Austria si è data norme che vietano il commercio online dei farmaci con ricetta. E l’intenzione del nuovo governo, sostenuto da Partito popolare austriaco (Övp), dal Partito socialdemocratico (Spö) e dai liberali del Neos, è quello di confermare tali divieti anche in questa legislatura. Questo almeno, come scrive la rivista Daz.online, è ciò che promette il programma presentato ieri dalla coalizione: la sanità figura tra le priorità dell’azione di governo, con un’attenzione specifica per assistenza territoriale e ambulatoriale, prevenzione, digitalizzazione e salute infantile.
Per quanto riguarda il settore farmaceutico, la precedenza va al contrasto delle carenze farmaceutiche: verranno introdotte regole stabili sulla determinazione dei prezzi, al fine di offrire alle aziende una maggiore certezza nella pianificazione. Inoltre, verranno offerti incentivi alle aziende che sposteranno la produzione all’interno dell’Unione europea e diversificheranno le catene di approvvigionamento, con l’obiettivo di garantire un’adeguata fornitura di medicinali.
Uno solo, come detto, il passaggio di interesse diretto per le farmacie, ossia l’impegno a mantenere il divieto di vendita online dei farmaci con obbligo di ricetta, una normativa che distingue l’Austria dalla vicina Germania, dove invece il canale dell’e-commerce è consentito.
Le farmacie territoriali non vengono menzionate esplicitamente nel programma di governo, ma alcune misure potrebbero riguardarle indirettamente. Tra queste, la richiesta di maggiore trasparenza nei processi decisionali relativi alla gestione delle carenze di medicinali, così come una possibile revisione ed espansione delle modalità di confezionamento personalizzato dei farmaci per le strutture di lungodegenza.
Un’altra misura di rilievo riguarda gli ospedali e, in particolare, la gestione dei pazienti in politrattamento. Il governo intende introdurre un’analisi obbligatoria della terapia farmacologica complessiva prima delle dimissioni, da effettuare a cura di farmacisti ospedalieri e farmacologi clinici. Tale provvedimento potrebbe essere formalizzato attraverso un aggiornamento della normativa sulle strutture sanitarie (Krankenanstalten- und Kuranstaltengesetz, KaKuG).