Il Belgio vieta le esportazioni dei farmaci essenziali soggetti a carenza. La disposizione è dettata da un regio decreto pubblicato la settimana scorsa sulla Gazzetta ufficiale e riguarderà tutti i medicinali «urgenti e necessari» che hanno un impatto importante sulla vita del paziente e senza alternative dallo stesso effetto terapeutico.
L’interdizione all’export, prescrive il decreto, scatterà ogni volta che la Famph (l’Aifa belga) riterrà probabile o certa l’indisponibilità di uno di questi prodotti per un periodo di almeno un mese. «È nostra responsabilità garantire che i pazienti non siano costretti a interrompere le terapie» ha detto il ministro della Salute, Frank Vandenbroucke.
In Belgio e in tutta l’Unione europea, ricorda la rivista Le Pharmacien, le fornture di farmaci sono sotto pressione. «Anche a livello europeo servirà una marcia in più» ha aggiunto Vandenbroucke, che sta lavorando anche a un provvedimento diretto a migliorare ulteriormente lo scambio di informazioni tra farmacie, grossisti e industria farmaceutica per intervenire più rapidamente in caso di minacce alla reperibilità dei medicinali.