Il governo non può impedire alle farmacie online di vendere su internet gli autotest per covid. Lo stabilisce la sentenza con cui ieri i giudici del Tribunale belga di prima istanza hanno bocciato i decreti del 24 aprile e dell’11 maggio che riservavano la vendita di questi dispositivi alle sole farmacie aperte al pubblico, in modo che gli utilizzatori potessero beneficiare del consiglio del farmacista.
A ricorrere contro questi due provvedimenti è stata la farmacia online Newpharma, che aveva cominciato a commercializzare gli autotest dalla metà di aprile e ne aveva venduti circa 10mila in un paio di settimane. Secondo i legali di Newpharma, con i due decreti lo Stato belga aveva violato il principio di non autorizzazione sancito dalla direttiva 2000/31/Ce, secondo il quale non è consentito vietare certe pratiche soltanto perché hanno luogo su internet.
I giudici dal canto loro hanno osservato che nella vendita fisica, anche quando il farmacista fornisce delle informazioni, «non c’è alcuna garanzia che queste raggiungano effettivamente l’utilizzatore del test». E’ frequente infatti il caso che la persona che entra in farmacia per acquistare il tampone fai da te non sia quella che poi lo effettua. Il divieto alla vendita on line decretato dai due provvedimenti, dunque, non sembra raggiungere lo scopo perseguito, ovvero garantire l’efficacia dei test attraverso il consiglio del farmacista. Ne consegue che dai decreti deriva una discriminazione nei confronti di Newpharma, alla quale è vietato di vendere i test online quando i suoi concorrenti con sede all’estero possono farlo.