La legge belga che dal 2022 autorizza le farmacie a vaccinare contro il covid non compromette il diritto dei cittadini alla tutela della salute. Lo ha stabilito la Corte costituzionale nella sentenza che ha respinto il ricorso dell’Absym, l’ Association belge des syndicats médicaux. La normativa impugnata, hanno ricordato i giudici, autorizza i farmacisti a vaccinare solo a condizione che abbiano completato con successo una formazione specifica. Inoltre, il loro ruolo è quello di gestire e dispensare farmaci, dunque dispongono delle competenze necessarie.
Per quanto concerne invece i rilievi dei medici sulla tutela della privacy, la Corte costituzionale ha osservato che le farmacie sono tenute a vaccinare in uno spazio appartato che protegga la conversazione tra paziente e farmacista. La riservatezza della prestazione è quindi garantita, così come lo sono i principi di uguaglianza e non discriminazione e il diritto al rispetto della vita privata.
Questa sentenza, osserva la rivista dell’Ordine belga dei farmacisti, Le Pharmacien, consolida indirettamente anche la legge che dallo scorso ottobre autorizza le farmacie del territorio a somministrare il vaccino antinfluenzale ed è stata accolta con soddisfazione dall’Afb, l’Associazione farmaceutica belga.