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Belgio, ricovero momento giusto per deprescrivere benzodiazepine

14 Giugno 2023

Le benzodiazepine continuano a essere prescritte abitualmente nonostante abbiano mostrato nel tempo un rapporto sfavorevole tra rischi (cadute, fratture dell’anca, delirio) e benefici (riduzione dell’ansia e dell’insonnia). In diversi paesi ormai sono in atto programmi di “deprescrizione” per questi farmaci e in Belgio uno studio internazionale condotto dal Centro ospedaliero universitario di Namur e dal Gruppo di ricerca in farmacia clinica dell’università di Lovanio ha dimostrato che il ricovero ospedaliero rappresenta un’ottima occasione per rivedere e ottimizzare le terapie farmacologiche.

I ricercatori, in particolare, hanno misurato il consumo di benzodiazepine prima del ricovero e a sei mesi di distanza in un campione di adulti di età pari o superiore a 70 anni in condizioni croniche e multitrattamento (5 o più farmaci) di quattro Paesi europei: Belgio, Irlanda, Olanda e Svizzera.

Lo studio, controllato e randomizzato, ha messo a confronto le cure abituali e la terapia farmacologica somministrata in ospedale dopo l’ottimizzazione di farmaci e dosi. Tale intervento comprendeva la redazione di una storia farmacologica strutturata, una revisione dei farmaci con processo decisionale condiviso (con i partecipanti e il medico curante) e infine un rapporto al medico di base.

Dei 1.601 partecipanti con dati completi di follow-up a 6 mesi, 378 (23,6%) consumavano prima del ricovero benzodiazepine e farmaci correlati. Si trattava in prevalenza di donne, con un livello elevato di depressione o ansia e un uso elevato di farmaci, in particolare antidepressivi o antiepilettici. Al contrario, erano ridotti i casi di consumo di benzodiazepine correlate al diabete mellito era associato a una minore probabilità di utilizzo di BZRA.

Altri 86 pazienti, che in precedenza avevano utilizzato benzodiazepine, hanno smesso di usarle (22,8%). Il consumo di antidepressivi e gli incidenti causati da cadute nei 12 mesi precedenti sono le cause principali correlate a tali interruzioni. Al contrario, chi era affetto da bpco ha mostrato una tendenzxa più contenuta a interrompere l’assunzione di benzodiazepine.

«Quasi un quarto dei pazienti ha smesso di assumere benzodiazepine entro 6 mesi dal ricovero» osservano gli autori nello studio «programmi mirati di deprescrizione potrebbero incoraggiare ulteriormente l’interruzione o la riduzione delle dosi e studi futuri dovrebbero prestare particolare attenzione anche agli anziani che assumono psicofarmaci, alle donne e alla comorbidità della Bpco».