Raccoglie il concenso del Pgeu, l’associazione dei farmacisti e delle farmacie europee, la proposta della Commissione europea per il nuovo Multiannual financial framework, lo schema di finanziamento che dovrà sostenere l’Unione europea per il periodo 2021-2027. E’ quanto si legge in un comunicato congiunto diffuso ieri assieme a Ced (Consiglio europeo degli odontoiatri) e Cpme (Comitato europeo dei medici): il documento messo sul tavolo da Bruxelles, osservano le tre organizzazioni, non prevede strumenti specifici di finanziamento nel campo della salute ma colloca comunque la materia nell’ambito delle attività coperte dal Fondo sociale europeo. «La scelta della Commissione di ricondurre la salute nell’ambito delle politiche sociali» commenta Jacques de Haller, presidente del Cpme «è senz’altro preferibile a un indirizzo di stampo meramente economico». «La prossima legge europea sul budget» aggiunge Marco Landi, presidente del Ced «definirà le priorità politiche dell’Unione dopo il 2020. Resta quindi da chiarire quali saranno le ricadute sulle prossime politiche comunitarie per la salute».
In particolare, avvertono Pgeu, Ced e Cpme, sarà importante garantire un appropriato finanziamento delle politiche Ue per la salute, anziché innescare una competizione con i soggetti che operano nel sociale per la ripartizione dei fondi. «Le future priorità dell’Unione» è la riflessione di Aguilar Santamaria, presidente del Pgeu «dovranno riflettere l’impegno europeo per lo Sviluppo sostenibile nel campo della Sanità pubblica e della salute correlata alla difesa dell’ambiente. E dovranno sostenere gli interventi degli Stati membri nell’eliminazione delle crescenti diseguaglianze sanitarie. In sostanza, è fondamentale che si continui a investire in salute».