Nel 2022 sono più che triplicati i colloqui di sostegno forniti ai farmacisti con problemi di salute mentale da Pharmacist Support, l’ente di beneficenza che dal 2020 fornisce ascolto e aiuto a tutte le componenti della professione (dai titolari agli studenti di farmacia, assieme alle loro famiglie). Il dato è contenuto nell’Impact report 2022, che ripercorre un anno di attività dell’associazione e fotografa lo stato di salute della categoria.
In dodici mesi, dice il rapporto, sono state effettuate 911 consulenze di supporto, il 214% in più rispetto al 2011, cui vanno aggiunti 114 elargizioni in denaro (il 44% in più rispetto al 2014, per un totale di quasi 108mila sterline) a farmacisti in difficoltà economiche.
Secondo un sondaggio che Pharmacist Support ha condotto congiuntamente con la Royal pharmaceutical society, il 96% degli intervistati che lavorano in una farmacia del territorio ha avvertito una crisi da burnout, mentre il 37% ha riferito di una salute mentale precaria o molto precaria.
Il 17% del campione, inoltre, ha riferito di essersi preso nell’ultimo anno una pausa dal lavoro o dallo studio a causa dell’impatto sulla propria salute mentale e sul proprio benessere, mentre il 27% avrebbe voluto concedersi lo stesso riposo ma non si sentiva nelle condizioni di farlo.
Esther Sadler-Williams, presidente degli amministratori fiduciari di Pharmacist Support, ha dichiarato al Pharmaceutical Journal che «i risultati del nostro sondaggio annuale sul benessere della forza lavoro e i feedback forniti da chi usufruisce dei nostri servizi dicono che al momento riusciamo a gestire le richieste di assistenza che arrivano dalla professione».
All’incremento delle richieste di auto l’associazione ha risposto con un impegno ancora più incisivo nella raccolta di fondi e donazioni con cui finanziare l’attività. Nel 2022, così, le entrate da sostenitori e aziende partner sono cresciute del 36%. «È grazie alla dedizione dei nostri volontari e al supporto dei nostri partner e donatori» ha detto Sadler-Williams «che tutto questo è stato possibile».
«Nel corso degli anni» ha invece commentato la presidente della Royal pharmaceutical society, Claire Anderson «le nostre indagini hanno rivelato che gli elevati carichi di lavoro e la carenza di personale incidono sul benessere della forza lavoro; molti farmacisti affermano che la loro salute mentale e il loro benessere sono stati influenzati negativamente».