L’Unione europea deve avviare un’indagine sulle cause delle carenze di farmaci che affliggono i Paesi membri. E’ quanto chiede l’Eahp, l’associazione europea dei farmacisti ospedalieri, in un position paper diffuso al termine della 49a assemblea generale dell’organizzazione. La Commissione europea, recita il documento, dovrebbe «avviare urgentemente un’indagine sul fenomeno», per individuarne le cause e proporre le soluzioni con cui risolverlo.
Il position paper, inoltre, auspica una collaborazione più stretta tra operatori sanitari, industrie del farmaco, grossisti e autorità nazionali per «minimizzare congiuntamente l’impatto che le carenze hanno sui pazienti». Si tratta, prosegue l’Eahp, di un problema che negli ultimi anni si è fatto ancora più consistente: un sondaggio condotto dall’associazione nel 2018 tra i propri associati, in particolare, ha rivelato che più del 90% degli intervistati ha sperimentato irreperibilità nella propria farmacia ospedaliera. Rispetto allo stesso genere di ricerca condotta nel 2013 e 2014, osserva il position paper, i numeri evidenziano un «significativo aumento» delle testimonianze.
Per tale motivo, nel documento l’Eahp chiede anche ai governi nazionali di sapere quali sono le strategie con cui vogliono affrontare le carenze e se i loro sistemi di gestione sono «adatti allo scopo». A giudizio dell’associazione, infatti, «sono necessari livelli di personale adeguati» per ridurre l’impatto delle carenze, che vanno contrastate anche con un migliore scambio di informazioni tra autorità nazionali e fornitori di medicinali.