Rytis Overlingas è un ingegnere elettronico lituano di 59 anni e ogni giorno assume cinque diversi farmaci contro l’ipertensione e il diabete. Ma le farmacie della sua zona, nei pressi della capitale Vilnius, ne sono sprovviste e per trovarli ha dovuto fare lunghe ricerche in tutto il Paese: Sinché, sei mesi fa, non è riuscito a a procurarsele, in una farmacia dall’altra parte della Lituania. Tre mesi dopo il problema si è ripresentato e, stavolta, è dovuto ricorrere all’aiuto di alcuni amici che gliele hanno comprate in Francia.
Le carenze di farmaci nella filiera farmaceutica sono un fenomeno di dimensioni europee che sta colpendo severamente la piccola repubblica baltica, come riporta un articolo di Euronews. Tra i casi citati, quello di Algirdas Viltrakis, agente immobiliare di 34 anni, al quale è stata prescritta una cura a base di antibiotici dopo un intervento odontoiatrico. Il farmaco, però, risulta disponibile in una sola farmacia della capitale.
In una prima fase le indisponibilità interessavano soltanto le zone più periferiche del Paese, ora coliscono anche le aree cittadine. «A volte» racconta Agnė Misiūtė, un medico di famiglia «vedo pazienti che scrivono sui social media: “Avete questo farmaco? Ne ho bisogno”. Di recente ho chiamato una farmacia per chiedere che mi conservassero un farmaco per un mio paziente. Un anno e mezzo fa queste cose accadevano di rado, oggi è la norma.
Secondo un recente studio condotto in alcuni Paesi dell’Unione europea, il periodo di indisponibilità di alcuni farmaci può andare da 72 a 130 giorni. Le cause di tali carenze sono note – aumento improvviso della domanda, ritiro dal mercato dei farmaci non più spstenibili economicamente, l’emergenza pandemica, la guerra in Ucraina – ma uno studio del 2021 rivelava che la metà delle carenze può essere attribuita anche a problemi di controllo della qualità e di produzione.
In ogni caso, i farmacisti non possono farci molto. «Dipendiamo totalmente da fornitori e produttori» assicura una farmacista lituana «quello che possiamo fare è monitorare attentamente la situazione e cercare di ordinare i farmaci quando se ne presenta l’occasione, oltre a fare rifornimento il più spesso possibile».
Poiché le carenze rappresentano un onere significativo per i sistemi sanitari, la Commissione europea è al lavoro su alcune proposte che dovrebbero finire nella riforma della legislazione farmaceutica Ue. «Vogliamo fornirci di un elenco di farmaci critici a livello europeo per monitorare i rifornimenti, affrontare la vulnerabilità della catena di approvvigionamento e poterli controllare» dice Stella Kyriakides, commissario europeo per la Salute e la Sicurezza alimentare. «Ma intendiamo anche collaborare con le aziende in modo da notificare molto prima le potenziali carenze. Serve un’Agenzia del farmaco più forte, ci stiamo lavorando. Abbiamo una nuova autorità, Hera, che si sta occupando di capire quali sono i farmaci da garantire continuativamente e che ci avvisa prima di potenziali carenze. Quando tutto questo sarà pronto, saremo almeno in grado di sapere dove si trovano i farmaci critici, così le aziende e gli Stati membri potranno intervenire molto più rapidamente».