Per l’approvvigionamento dei medicinali le farmacie inglesi spendono in media undici ore alla settimana, oltre il doppio rispetto all’anno scorso quando per carenze e indisponibilità andavano via ogni settimana 5,3 ore. È quanto rivela l’edizione 2023 del sondaggio Pharmacy Pressures, condotto ad aprile tra 900 titolari e duemila collaboratori di farmacia per il Psnc (Pharmaceutical services negotiating committee), il comitato che negozia per le farmacie contratti e convenzioni con il Nhs.
Il 92% delle farmacie, dice la survey, ha riscontrato quotidianamente difficoltà nelle forniture (un anno fa erano il 67%) e circa l’84% afferma di avere ricevuto insulti o aggressioni da parte dei pazienti a causa di questi problemi. Le criticità nelle forniture sono in aumento per quasi tutti gli intervistati (97%), mentre il 71% riferisce di ritardi nella spedizione delle ricette a causa di tali difficoltà. Circa l’87% delle farmacie, poi, afferma che la salute dei pazienti è messa a rischio dalla discontinuità delle forniture.
Indisponibilità a parte, il sondaggio registra anche una crescita delle incertezze economiche: il 96% dei proprietari di farmacie dichiara di avere dovuto affrontare costi significativamente più elevati nel 2023 (nel sondaggio del 2022 erano l’80%) e il 78% afferma di essere estremamente preoccupato per le finanze della propria azienda; quasi la metà (48%) ammette di operare sottorganico a causa dell’insufficienza dei fondi pubblici.
«Il sondaggio» commenta Janet Morrison, amministratore delegato del Psnc «dipinge un quadro devastante: personale sottoposto a pressioni insopportabili e farmacie che lottano strenuamente per assicurare la dispensazione dei farmaci. Ci aspettavamo che il sondaggio avrebbe dato indicazioni sconfortanti, ma non a tal punto».