Anche in Svizzera i farmaci sono soggetti a indisponibilità e rotture di stock e nel Canton Ticino per procurarseli passano il confine e scendono in Italia. Il fenomeno, secondo quanto riferisce la stampa locale, è sempre più diffuso al punto che qualche giornale parla di vero e proprio «pellegrinaggio», che riguarda in particolare alcuni antibiotici, farmaci per le patologie del sistema nervoso e contro l’insonnia.
Secondo Martine Ruggli-Ducrot, presidente della Società farmaceutica svizzera, le indisponibilità sono da ricondurre alle difficoltà di approvvigionamento dei principi attivi (che arrivano principalmente dall’Asia), dei confezionamenti primari e secondari (prodotti principalmente in Ucraina) e all’inflazione, che gonfia i costi di produzione. Anche in Italia, ricordano i giornali elvetici, si registrano forniture a singhiozzo per qualche medicinale e c’è qualche preoccupazione per l’autunno-inverno.
Federico Tamò, portavoce dell’Ordine dei farmacisti del Canton Ticino, teme che con l’arrivo delle patologie invernali le indisponibilità possano peggiorare. La sua raccomandazione, dunque, è di ricorrere ai farmaci «solo quando servono davvero e non fare scorte, in modo da permettere a chi ha bisogno di trovarli senza difficoltà». A causa delle forniture incostanti, da marzo in Svizzera gli antibiotici vengono dispensati dalle farmacie in modalità “sfusa”.