La Commissione europea ha approvato una modifica al Regolamento 2021/953 che consente agli Stati membri di riconoscere il certificato di guarigione da covid a chi è risultato positivo anche al test antigenico rapido e non soltanto al tampone molecolare. La novità, che interviene sulle regole per il rilascio del certificato digitale europeo Covid ai fini della circolazione nell’Ue, è stata adottata su parere del Gruppo tecnico Ue sui test diagnostici per covid e mira a venire incontro a quegli Stati dove la diffusione della variante omicron sta mettendo in crisi la capacità di tracing dei laboratori. I Paesi Ue, è l’indicazione di Bruxelles, possono fare propria la modifica per alleviare la pressione che grava sulla rete delle strutture diagnostiche, oppure confermare le regole precedenti nel caso in cui la domanda di test molecolari sia ancora sostenibile.
Le nuove disposizioni, sottolinea ancora la Commissione Ue, impongono che la positività al covid venga certificata con uno dei test antigenici elencati nella lista dei modelli autorizzati in Ue (che non comprende salivari e self test) e a condizione che a effettuarlo sia personale sanitario addestrato o un operatore formato e autorizzato.
Assieme alle modifiche regolamentari, la Commissione ha espresso il proprio assenso al nuovo quadro normativo sul certificato digitale europeo che consente i viaggi in Ue a chi è stato vaccinato da almeno 14 giorni e non oltre i 270, così come a chi è guarito dal covid non oltre 180 giorni dalla data del viaggio.