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Da Commissione Ue proposta per una deroga sui brevetti a scopo di export

30 Maggio 2018

I produttori europei di equivalenti potrebbero essere presto autorizzati a produrre versioni generiche di farmaci ancora sotto copertura brevettuale, da commerciare non nel Mercato unico ma nei Paesi extra-Ue dove i brevetti non sono riconosciuti o la protezione è già scaduta. E’ quanto prevede la proposta della Commissione europea detta Spc manufacturing weaver, sottoposta quest’autunno a consultazione pubblica (conclusa a gennaio) e ora in procinto di approdare a Parlamento e Consiglio dell’Unione europea: grazie alla deroga, è la tesi della Commissione, le aziende farmaceutiche non avranno più motivo di spostare la produzione di generici fuori dall’Europa, con evidenti effetti su economia e occupazione dei Paesi Ue. “La proposta» ha detto alla Reuters Elzbieta Bienkowska, commissario europeo per l’industria «ci permetterà di mettere piede in un mercato che a livello mondiale vale 95 miliardi di euro».

Secondo uno studio presentato a ottobre, in particolare, l’approvazione della Spc manufacturing weaver comporterebbe per l’industria un aumento delle vendite nette da 7,3 a 9,5 miliardi di euro entro il 2025. In più, si creerebbero almeno 20-25mila nuovi posti di lavoro nel comparto farmaceutico e le esportazioni crescerebbero tra il 6% e il 18%. Ne trarrebbe giovamento anche la spesa farmaceutica dei Paesi Ue: la concorrenza indotta dalle proposte che accompagnano la Spc manufacturing weaver (tra le quali la Bolar clause, una deroga alla tutela brevettuale a scopo di ricerca) garantirebbe ai governi risparmi compresi tra 1,6 e 3,1 miliardi di euro.