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Farmacie in crisi in Inghilterra: chiusure record e appelli al governo

21 Gennaio 2025

Nel 2024 in Inghilterra hanno chiuso in media quattro farmacie ogni settimana. A rivelarlo la National pharmacy association (Npa) con un rapporto basato su dati della Nhs Business services authority. Secondo l’analisi, nel corso dell’ultimo anno sono state chiuse 222 farmacie, un tasso che in precedenza era stato superato soltanto una volta. Complessivamente, dal 2022 sono scomparse 700 farmacie, portando il numero complessivo degli esercizi in attività a livelli mai così bassi negli ultimi vent’anni. Questo fenomeno costringe i pazienti a percorrere distanze record per accedere ai medicinali essenziali e mette sotto forte pressione le farmacie rimanenti.

L’analisi dell’Npa evidenzia che l’area con il tasso di chiusure più alto è il West Berkshire, definito un «deserto farmaceutico» per via del numero insufficiente di farmacie rispetto alla popolazione. Seguono Plymouth e Liverpool, che occupano il secondo e terzo posto per chiusure.

Nel maggio 2024, la Company chemists’ association aveva riferito che, nell’anno fiscale 2023/2024, il saldo netto tra aperture e chiusure in Inghilterra riportava una perdita di 432 farmacie. L’Npa ha quindi richiesto al governo di «avviare con urgenza consultazioni sul finanziamento delle farmacie per il 2024», sottolineando la necessità di un accordo che «invertisca i tagli» ed eviti ulteriori chiusure. L’associazione ha avvertito che, senza progressi nelle negoziazioni contrattuali, sarà costretta a consigliare azioni collettive, come votato dai titolari di farmacia a novembre.

Il contratto in vigore, denominato Community pharmacy contractual framework (Cpcf), è scaduto il 31 marzo dell’anno scorso. Il segretario alla salute Wes Streeting ha dichiarato che le negoziazioni per un nuovo accordo inizieranno nei prossimi mesi. Tuttavia Janet Morrison, amministratrice delegata di Community pharmacy England, ha espresso preoccupazione affermando che «le trattative non possono comiceranno a breve» e avvertendo che «per alcune farmacie, qualsiasi aiuto potrebbe già essere troppo tardi».

La settimana scorsa Morrison aveva definito i dati dell’Npa un «bilancio terribile» e ribadito che «mentre i responsabili politici indugiano, le comunità perdono l’assistenza farmaceutica e i servizi essenziali». Tase Oputu, presidente dell’English pharmacy board della Royal pharmaceutical society, ha lanciato un appello al governo chiedendo finanziamenti sostenibili per salvaguardare l’accesso dei pazienti a medicinali, assistenza sanitaria e consulenza.