Gli studi di farmacia – e più in generale quelli delle facoltà sanitarie – interessano sempre meno i giovani francesi. L’allarme arriva dalle Accademie nazionali di farmacia e medicina, secondo quanto riferisce un articolo del Quotidien du pharmacien: nel 2022 risultavano vacanti al secondo anno di farmacia più di 1.110 posti, nel 2023 quasi 500. Tra le cause, secondo gli esperti, la riforma dell’accesso agli studi ma anche la progressiva disaffezione dei diplomati per gli studi scientifici. «La rifroma universitaria e quella parallela dell’insegnamento scientifico nelle scuole superiori» commentano le due Accademie in una nota «hanno peggiorato la situazione».
In particolare, pesano «le lacune nella conoscenza delle materie scientifiche che si riscontrano nei maturandi, in particolare quelle legate alla sanità». Inoltre, «c’è un’evidente mancanza di informazioni adatte all’orientamento degli studenti, delle scuole medie e delle superiori». A tutto ciò, poi, si aggiunge un altro problema: l’emigrazione all’estero di molti studenti per proseguire gli studi in ambito sanitario.
Per contrastare il fenomeno, scrivono le due Accademie, «occorre integrare tra le materie d’insegnamento la dimensione “salute” e includere quindi, oltre alla matematica e al francese, la conoscenza del corpo umano e la prevenzione». Serve inoltre una riflessione approfondita «per rivalorizzare il posto dell’insegnamento delle scienze, della biologia umana e della salute nelle scuole medie e superiori», oltre a informare meglio gli studenti sulla diversità delle professioni sanitarie. Solo così, è la conclusione, si può fermare la desertificazione che la medicina generale sta già vivendo e che oggi minaccia anche la farmacia.