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Francia: hub vaccinali covid riforniti dalle farmacie del territorio e ospedaliere

13 Gennaio 2021

Saranno le farmacie del del territorio e quelle ospedaliere a fornire i vaccini per covid ai nuovi centri vaccinali che il governo francese ha cominciato da ieri a istituire su tutto il territorio nazionale. E’ quanto prevede il decreto emanato giovedì scorso su indicazione del ministero della Sanità con l’obiettivo di prevede il decreto emanato giovedì dalla presidenza del consiglio su indicazione del ministero della Sanità per accelerare la campagna in corso nel Paese. La partenza non è stata delle più fulminee (a ieri risultano somministrate in Francia 0,21 dosi ogni cento abitanti, in Italia ammontano a 1,16) e per mettere a tacere le crescenti critiche il Governo ha dato disposizioni affinché venga incrementata la rete dei centri vaccinali: i cento “hub” originariamente previsti (uno per dipartimento) dovrebbero diventare 300 già da questa settimana e crescere fino a 600 per la fine del mese.

I centri, prosegue il decreto, saranno riforniti dei vaccini contro covid dalle farmacie del territorio e, in deroga, dalle farmacie ospedaliere (pharmacies à usage intérieur), che in Francia possono dispensare soltanto all’interno degli ospedali di cui fanno parte.

Mancano ancora certezze, invece, sulla partecipazione dei farmacisti del territorio alle vaccinazioni vere e proprie. Il primo ministro, Jean Castex, ha spiegato che l’operatività della campagna è affidata ai prefetti e ai responsabili territoriali delle Ars (Agenzie regionali di sanità, l’equivalente delle nostre Asl) e coinvolgerà massicciamente i professionisti sanitari. Castex ha parlato esplicitamente di «medici, infermieri e farmacisti, liberi professionisti o dipendenti», ma non è chiaro se nel novero fossero ricompresi anche i farmacisti di farmacia.

Qualche apertura in più, al riguardo, sembra provenire dal ministro della Sanità, Olivier Véran, che riguardo alla seconda fase della campagna di profilassi ha parlato di somministrazioni agli over 75 affidate a «medici, infermieri o qualsiasi altro caregiver autorizzato». I farmacisti non sono stati citati esplicitamente, ma per spiegare i piani il Ministro ha fatto l’esempio della vaccinazione antinfluenzale, che vede la farmacia tra i soggetti attivi.