La pandemia da covid ha incrementato non poco la fiducia dei francesi nell’industria farmaceutica e ha fatto lo stesso tra il personale sanitario e i farmacisti in particolare. Lo rivela l’indagine condotta tra il 12 e il 27 dicembre da Odoxa per la Leem (la Farmindustria francese) su un campione di 1.005 francesi di età pari o superiore a 18 anni, 102 farmacisti, altrettanti medici generalisti e altri 102 medici specialisti.
I risultati dicono che il 90% dei farmacisti si fida delle aziende del comparto e il 97% ha fiducia tanto nei medicinali quanto nei vaccini. Non arrivano alle stesse medie i medici di mg, soltanto il 79% dei
A titolo di confronto, solo il 79% dei medici di medicina generale dice di confidare nell’industria farmaceutica (l’88% tra gli specialisti ospedalieri), il 91% crede nei farmaci e il 95% nei vaccini. Quanto alla popolazione francese, le persone che dicono di avere fiducia nell’industria farmaceutica crescono di 10 punti in due anni e arriva al 62%, quelli che si fidano dei farmaci sale di 8 punti e tocca l’81%, le persone che dicono di avere confidenza nei vaccini aumentano di 5 punti e salgono al 73%.
«L’attuale livello di fiducia dei francesi nei farmaci e nei vaccini si avvicina a quello registrato una dozzina di anni» osservano i ricercatori di Odoxa «è soprattutto il covid che spiega questo livello di fiducia». Più di 9 intervistati su 10, in particolare, considerano le aziende farmaceutiche utili e addirittura vitali.
I punti di forza dell’industria, sempre per gli intervistati, sono l’impatto che hanno i loro prodotti sulla salute, la loro competenza, il loro ruolo economico e strategico. Restano dubbi sul profilo etico, sulle loro politiche dei prezzi e sulla trasparenza, anche se gli intervistati ammettono progressi. In particolare, solo il 45% dei francesi ritiene che le aziende stanno affrontando efficacemente le carenze di farmaci (tra gli operatori sanitari, la media scende al 32%).
La rinnovata fiducia si riflette anche sulla disponibilità dei francesi a farsi vaccinare: il 74% è favorevole, ma tra gli ultrasessantacinquenni la quota sale all’84%. Tutti gli intervistati, infine, ritengono che la Francia non stia investendo abbastanza nel settore farmaceutico per prepararsi a un’eventuale crisi sanitaria futura. Il 77% dei francesi deplora il fatto che il Paese e l’Europa non siano autonome nella produzione e di medicinali (farmacisti 92%, operatori ospedalieri 89%, medici di mg 88%) e una parte più ridotta se la prende con le difficoltà di accesso ai medicinali (27% dei francesi, 33% dei medici generici e 51% dei farmacisti).