Farmacisti francesi in subbuglio per il decreto che, dal primo ottobre, riduce da 50 a 38 giorni il periodo di garanzia concesso alle farmacie per vendere alle precedenti condizioni i medicinali che hanno cambiato prezzo. Il provvedimento (dal quale, come riferisce un articolo del Quotidien du pharmacien, sono esclusi i territori francesi d’Oltremare) è uscito sulla Gazzetta Ufficiale del 27 agosto senza alcun preavviso. Colti di sorpresa anche i sindacati di categoria, che non sono stati avvisati della pubblicazione nonostante nel marzo scorso avessero espresso forti critiche sull’intervento.
Per l’Uspo (Union des syndicats de pharmaciens d’officine) l’entrata in vigore del decreto è da deplorare in questa particolare contingenza, caratterizzata da frequenti rotture di stock e approvvigionamenti a singhiozzo «aggravati dalla pandemia». Contrariata anche la Fspf (Fédération des syndicats pharmaceutiques de France), secondo la quale il provvedimento costerà alle farmacie francesi 56 milioni di euro.