Il colosso della grande distribuzione E.Leclerc è tornato a far discutere in Francia con una nuova campagna pubblicitaria che chiede, ancora una volta, la liberalizzazione della vendita dei farmaci senza obbligo di prescrizione. In particolare, l’insegna punta il dito contro il divieto di vendere il paracetamolo nelle sue parafarmacie, ossia punti vendita non abilitati alla dispensazione di medicinali ma autorizzati alla commercializzazione di integratori, cosmetici e dispositivi medici.
Lo spot televisivo, recentemente trasmesso sulle principali emittenti, utilizza i toni della parodia e della farsa: un cliente, visibilmente sofferente, entra di corsa in una parafarmacia E.Leclerc e chiede al farmacista al banco un «paracetamolo». Il dialogo che segue tra i due è un gioco di assonanze attorno al prefisso “para”: parabola, parafarmacia e via a seguire, anche con parole che tradotte perdono l’assonanza (apparemment, cioè in apparenza, oppure par ailleurs, cioè d’altronde).
Chiude lo scambio di battute una voce fuori campo, che denuncia l’«assurdità» di una legge che «riserva la vendita di farmaci da banco a professionisti qualificati». La pubblicità si chiude con una domanda retorica e provocatoria: «La legge ci vieta ancora di vendere medicinali senza ricetta nelle nostre parafarmacie perché li venderemmo a prezzi Leclerc?»
Come altre precedenti campagne del gruppo francese, anche questa ha subito indignato i farmacisti francesi, che accusano E.Leclerc di banalizzare il ruolo sanitario della farmacia e i rischi legati all’uso improprio di farmaci da banco. Le organizzazioni della categoria, in particolare, ricordano che il paracetamolo, benché molto diffuso, non è un prodotto innocuo. Secondo il centro antiveleni di Nancy, tra il 2019 e il 2022 i casi di intossicazione volontaria da paracetamolo tra i minori di 18 anni sono raddoppiati, spesso in contesti di disagio psicologico. Ogni anno, osservano gli stessi farmacisti, si registrano decessi legati a un’assunzione impropria del principio attivo.
C’è poi la questione economica: secondo uno studio Iqvia condotto per Neres (associazione che rappresenta i produttori di farmaci da banco e di prevenzione), i prezzi medi dei medicinali Otc in Francia risultano inferiori a quelli praticati in Italia, Spagna e Germania. Un dato che contraddice l’argomentazione principale di E.Leclerc, secondo la quale il monopolio servirebbe a proteggere i margini di profitto delle farmacie a scapito del consumatore.