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Francia, dati deludenti dalla campagna vaccinale antiflu 2024-2025

23 Gennaio 2025

Primi bilanci con diverse ombre per la campagna vaccinale contro l’influenza nelle farmacie francesi. I numeri, riportati da un articolo del Quotidien du pharmacien, parlano di una diffusione dell’epidemia che quest’anno nel Paese ha raggiunto livelli elevati, con pronto soccorso intasati e decessi in forte aumento rispetto agli anni precedenti. E riferiscono di una copertura vaccinale in calo rispetto alle stagioni passate, nonostante il crescente ruolo delle farmacie nella somministrazione del vaccino antinfluenzale.

Secondo i dati forniti da Santé publique France, al 4 gennaio 2025, dopo 82 giorni dall’inizio della campagna vaccinale, sono state distribuite 10,5 milioni di dosi di vaccino, -0,9% – rispetto al 2023 e -9% sul 2022. Ancora più preoccupante, solo il 58% degli over 65 è stato vaccinato, con un calo di 4 punti percentuali rispetto alla stagione precedente.

Il ruolo centrale delle farmacie

Nonostante queste criticità, le farmacie francesi si sono confermate come pilastri della campagna vaccinale. Il 65% degli anziani vaccinati ha scelto la farmacia per la somministrazione del vaccino, un aumento di 6 punti rispetto alla stagione 2023/2024. Tuttavia, il successo è stato compromesso da una distribuzione irregolare delle dosi, che ha portato a carenze in diverse regioni, come la Provenza-Costa Azzurra e il Grand Est.

Philippe Besset, presidente della Fédération des Syndicats Pharmaceutiques de France (Fspf), ha sottolineato che al 14 gennaio il 30% delle farmacie non aveva più vaccini disponibili, mentre al 10% rimaneva il 50% delle scorte. A livello nazionale, al 14 gennaio restavano solo 400mila dosi, insufficienti per soddisfare la domanda.

La corsa contro il tempo

Per fronteggiare questa situazione, Sanofi ha annunciato la distribuzione di 250mila dosi aggiuntive di VaxigripTetra, originariamente destinate al mercato estero. Tuttavia, queste forniture sono arrivate con notevole ritardo, e i farmacisti si sono trovati costretti a ricorrere a soluzioni di emergenza, come trasferimenti tra colleghi o l’uso di mezzi di trasporto specifici per preservare la catena del freddo.

Il sistema di distribuzione, evidentemente inadeguato, ha messo in luce la necessità di riformare l’approvvigionamento e la logistica vaccinale. Alcune regioni, come la Provenza-Costa Azzurra, hanno autorizzato la ridistribuzione dei vaccini tra farmacie, pratica finora vietata, ma questa misura non è stata implementata a livello nazionale.

La fragilità del sistema

Il limite principale della campagna vaccinale 2024/2025 è emerso con chiarezza: il peso della prevenzione influenzale grava quasi interamente sui farmacisti, che, oltre alla somministrazione, si fanno carico dei rischi finanziari legati all’acquisto dei vaccini. Laurent Filoche, presidente dell’Union des groupements de pharmaciens d’officine (Udgpo), ha proposto che lo Stato si faccia carico dell’acquisto centralizzato, come avvenuto per la campagna contro il covid-19.

Philippe Besset ha suggerito, invece, l’introduzione di “mini-stock” da parte delle autorità sanitarie, che possano essere utilizzati in situazioni di emergenza. Inoltre, i farmacisti chiedono garanzie da parte dei laboratori per il ritiro delle dosi inutilizzate, attualmente limitato a percentuali variabili tra il 5% e il 20%.

Intanto in vista della prossima stagione 2025/2026, i farmacisti francesi sono stati invitati a incrementare del 10% le loro stime per gli ordini di tetravalente. Ma Guillaume Racle, farmacista sindacalista dell’Union des syndicats de pharmaciens d’officine (Uspo) è scettico: «Se ci viene chiesto di aumentare le scorte senza alcuna garanzia, chi coprirà le perdite in caso di invenduto?».