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Francia, deludente il bilancio di un anno di deblistering in farmacia

3 Maggio 2023

Bilancio deludente, in Francia, per la cosiddetta dispensazione unitaria (Dispensation à l’unité, Dau), ossia il deblistering, che le farmacie d’oltralpe sono autorizzate a praticare dalla primavera dell’anno scorso sulla base di due decreti e diverse disposizioni attuative. Tra maggio e dicembre, ha rivelato la Fspf (Fédération des syndicats pharmaceutiques de France), le farmacie che hanno effettuato almeno una Dau sono 20mila, ma le dispensazioni unitarie realmente effettuate non hanno superato le 772mila, per una media di 38 Dau a esercizio.

«Dato che in un anno le farmacie francesi arrivano a circa 600 milioni di dispensazioni relative a farmaci rimborsati» osserva Philippe Besset, presidente della Fspf «significa che la Dau pesa per non più dello 0,1%». I numeri, in sostanza, dicono che il deblistering fa ancora fatica a inserirsi nella quotidianità della farmacia, anche se è vero che la normativa limita la pratica soltanto ad antibiotici e stupefacenti.

La verità è che la dispensazione unitaria – fortemente voluta dal governo per ridurre sprechi e inappropriatezze – non ha mai conquistato il cuore dei farmacisti francesi. Prima ancora che uscissero i decreti-quadro, l’Accademia nazionale della farmacia aveva espresso un parere fortemente critico verso la Dau, per il carico burocratico che avrebbe scaricato sulle farmacie e i rischi di errori legati al deblistering.

Anche l’Ordine dei farmacisti continua a mostrarsi scettico verso tale pratica: «Il farmacista deve mettere le compresse in un contenitore, il contenitore dev’essere di plastica, le etichette e il foglietto vanno rispampati… non sono sicura che tutto questo sia preferibile alla normale dispensazione di una scatola di farmaci» ha commentato al Quotdien du pharmacien la presidente nazionale, Carine Wolf-Thal «i dubbi che avevamo un anno fa non hanno ancora ricevuto risposta. Rimane una misura piccola, con bassa efficienza e che non è stata realmente studiata a monte per misurare adeguatamente i vantaggi».

Positiva invece la valutazione della Direzione generale salute del Ministero. «Questa pratica è interessante dal punto di vista sanitario, ambientale e potenzialmente finanziario. Contribuisce a evitare l’automedicazione inappropriata e a ridurre lo spreco di farmaci non utilizzati: una sperimentazione condotta nel 2014 in un centinaio di farmacie francesi ha dimostrato una riduzione del 10% nel numero di compresse erogate». Besset, invece, vede al momento la Dau come un contrasto alle carenze, in particolare dell’amoxicillina.