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Francia, è sciopero contro il piano di tagli e chiusure del gruppo Boiron

17 Settembre 2020

Erano circa 300, ieri, i dipendenti del gruppo Boiron che ieri hanno manifestato davanti alla sede di Messimy, vicino a Lione. La protesta, organizzata dai sindacati confederali, è per contestare il piano di ristrutturazione che l’azienda ha presentato nel marzo scorso e che prevede 646 licenziamenti (a fronte della creazione di 134 nuovi posti di lavoro) e la chiusura di uno dei quattro siti produttivi del gruppo (a Montrichard, Loir-et-Cher) e di 12 stabilimenti di allestimento e distribuzione sui 27 presenti in Francia.

Per i sindacati, che hanno commissionato una perizia sulla situazione finanziaria di Boiron France, il piano è ingiustificato perché l’azienda è sana. «Se vogliono ristrutturare» commenta al Quotidien du pharmacien Alain Cohard, delegato Cfe-Cgc «i licenziamenti non sono l’unico risultato possibile».

L’intersindicale, in sintesi, chiede un piano di esodi volontari e incentivati, ma i vertici di Boiron giustificano i tagli con la legge che dal 2021 esclude l’omeopatia dalla rimborsabilità pubblica.  la fine del rimborso dell’omeopatia nel 2021, che minaccerebbe pericolosamente il suo giro d’affari. «La rabbia dei dipendenti è del tutto comprensibile» ha dichiarato a France bleu Lionel Cistio, direttore del laboratorio Boiron di Pontet (Vaucluse) «siamo a questo punto per colpa di una campagna diffamatoria e di una decisione del governo che non ha giustificazioni, né mediche né finanziarie. L’omeopatia è efficace e sicura».