Il passaggio alla remunerazione professionale non sembra preservare la marginalità delle farmacie francesi dal calo della spesa farmaceutica rimborsata. E’ quanto rivela un sondaggio condotto a fine gennaio dalla Fspf, la Fédération des syndicats pharmaceutiques de France: l’obiettivo era quello di lanciare un’ampia consultazione tra i farmacisti titolari in vista del rinnovo delle Urps, le assemblee consultive regionali delle professioni sanitarie. Ne sono venute fuori 493 pagine di osservazioni e commenti, provenienti da oltre 6.200 farmacisti di tutto il Paese. I quali, nella sintesi proposta dal presidente della Fspf, Philippe Besset, formulano una richiesta inequivocabile: dateci più servizi e fermate il calo del margine e della retribuzione.
In particolare, il 68,68% dei titolari consultati chiede che le farmacie possano svolgere nuove attività come la consegna a domicilio, le vaccinazioni (contro covid), le cure di pronto soccorso e i test diagnostici rapidi. Sull’altro piatto, vengono bocciati servizi di recente conio come l’aderenza terapeutica o le équipes integrate: quasi quattro farmacisti su dieci qualificano questo modello di integrazione delle cure primarie una “fabbrica di fumo”; quanto al monitoraggio dell’aderenza terapeutica, meno del 5% dei farmacisti ha effettuato revisioni farmacologiche condivise nel 2020. «Bisognerà ripensare il servizio» dice Besset in un articolo del Quotidien du pharmacien.
Chiare le richieste dei farmacisti anche a proposito delle condizioni economiche: il calo della spesa farmaceutica pubblica è motivo diffuso d’inquietudine e per l’88% dei farmacisti «la remunerazione per la dispensazione del farmaco non è adeguata in relazione al lavoro svolto». Di qui le proposte della Fspf: «Va introdotto un compenso fisso di un euro per tutte le ricette, più un altro euro – anziché i 30 centesimi attuali . per le ricette complesse. Va anche aumentato il fee per i farmaci generici e adottata una tariffa fissa mensile di 1.000 euro per le farmacie impegnate nelle équipes delle cure primarie».