Sono ormai uno su tre i francesi colpiti da qualche forma di allergia e contro quella che gli allergologi hanno definito una vera e propria «epidemia silenziosa» si vogliono ora coinvolgere le farmacie del territorio. L’idea arriva da otto società scientifiche della specialità, che hanno annunciato un piano d’azione qunquennale.
Tra le misure, un più esteso e deciso intervento del farmacista nell’educazione terapeutica dei pazienti con allergie alimentari. Ma l’obiettivo è anche quello di far sì che i farmacisti possano identificare precocemente nuovi sintomi allergici, addestrare i pazienti all’uso corretto di dispositivi e trattamenti (penne per autoiniettore di adrenalina, broncodilatatori, inalatori eccetera), indirizzare i pazienti allo specialista.
Ma tra gli obiettivi c’è anche quello di delegare alle farmacie la presa in carico delle allergie lievi che non richiedono l’intervento di uno specialista, ovviamente con la formazione necessaria. E’ un’apertura che discende dalla preoccupazione degli allergologi per l’evoluzione demografica della professione: quasi un terzo degli specialisti in attività afferma di voler andare in pensione nei prossimi 5 anni; c’erano in Francia 2.250 allergologi nel 2008, dieci anni dopo se ne contavano soltanto 1.033.
«E’ positivo includere il farmacista nella lotta contro le allergie» commenta Christophe Le Gall, presidente dell’Unpf (Union nationale des pharmacies de France) «al banco incontriamo sempre più spesso pazienti allergici che chiedono consigli. Oggi il ruolo del farmacista si sta evolvendo, dobbiamo recuperare tempo per fare prevenzione e supporto».