Patologie invernali dalla morbilità più pesante degli altri anni, una domanda nettamente superiore alle capacità produttive, produzioni di principi attivi concentrate in Cina e India, una filiera frammentata. Sono le principali cause delle carenze che stanno colpendo la Francia secondo Thierry Hulot, amministratore delegato di Merck France e presidente della Leem, la Farmindustria d’oltralpe. Nella conferenza stampa organizzata ieri per anticipare le priorità del comparto nell’anno appena iniziato, Hulot ha dedicato grande spazio al problema delle rotture di stock. «I francesi» ha detto «sono le prime vittime di queste indisponibilità, che colpiscono principalmente farmaci maturi e generici».
Le cause, ha proseguito, sono molteplici e alcune discendono dalle specificità del mercato francese: innanzitutto «prezzi controllati tra i più bassi d’Europa, che non incentivano gli investimenti industriali nel Paese né privilegiano i pazienti francesi in caso di tensioni di approvvigionamento internazionali.
In aggiunta, ha continuato Hulot, sono esplosi i costi di produzione, «che siano materie prime, forniture di principi attivi, imballaggi in vetro, alluminio, cartone, derivati del petrolio, energia o le spese salariali. Dall’altra parte, i prezzi amministrati dei farmaci non hanno registrato alcun aumento, anzi».
Come stupirsi allora delle carenze di amoxicillina, ha chiesto Hulot, quando sappiamo che il prezzo al produttore, tasse escluse, è di 0,76 euro a scatola? E il bicarbonato di sodio, molto utilizzato negli ospedali, il cui prezzo è di 1,40 euro per mezzo litro? Il margine del produttore è sceso da +14 centesimi del 2014 ai -17 centesimi di oggi.
Leem cita il caso della Germania, che ha appena annunciato un piano per aumentare del 50% il prezzo di 200 molecole essenziali mentre il Governo francese ancora non ha fatto sapere nulla. Hulot, in ogni caso, ha promesso un piano “anti-rotture” che invierà alle autorità pubbliche entro la fine del primo trimestre. In programma, in particolare, la compilazione di una lista di 200-300 molecole essenziali e misure di prevenzione contro le carenze. Un piano che dovrà avere respiro europeo e consentirà di operare scelte in termini di reindustrializzazione e produzione.
«La situazione senza precedenti che stiamo vivendo» ha concluso il presidente della Leem «è la conseguenza di 15 anni di una politica di contenimento della spesa farmaceutica soltanto ragionieristica. Il fatturato dei farmaci rimborsabili, al netto di sconti e clausole di salvaguardia, è lo stesso dal 2009: è una confisca della crescita».
La Legge per il finanziamento della Previdenza sociale 2023, ha concluso Hulot, riduce di 800 milioni di euro il budget della farmaceutica nonostante il vertiginoso aumento dei costi. Serve invece un profondo ripensamento dell’attuale modello di finanziamento della spesa e l’adozione di misure che consentano alle aziende di aumentare il prezzo di alcuni farmaci.