estero

Francia, i medici delle Case di comunità parlano più spesso con i farmacisti

11 Ottobre 2023

Secondo uno studio della Drees (Direction de la recherche, des études, de l’évaluation et des statistiques), l’ufficio statistico per la sanità pubblica e il sociale, il 54% dei medici di mg comunica almeno una volta alla settimana con i farmacisti e il 19% ogni giorno, per ragioni che vanno dall’aderenza e dal rinnovo dei trattamenti a questioni come la poliprescrizione e l’iatrogenicità dei farmaci.

I rapporti tra le due figure professionali, dunque, appaiono frequenti anche se meno di quelli che intercorrono tra medici e infermieri, che hanno frequenza settimanale in due casi su tre e quotidiana per il 35% dei mmg. I medici di base, dice ancora lo studio, comunicano anche con altri medici (colleghi o specialisti) e con la stessa intensità con cui parlano con i farmacisti: se dall’altra parte c’è un altro mmg, l’argomento è di solito la diagnosi o la cura del paziente, se il contatto è con lo specialista l’argomento più ricorrente è riguardano l’organizzazione di una visita da parte del paziente.

I mmg che esercitano in una medicina di gruppo, infine, tendono a collaborano maggiormente con le professioni che condividono la stessa sede e lo fanno in misura ancora maggiore se risiedono in una Casa della salute (Maison de santé pluriprofessionnelle, Msp). «Nel 2022» osserva lo studio della Drees «un medico su sei lavora in una struttura sanitaria multiprofessionale»: quelli che interagiscono quotidianamente con i farmacisti sono il 28% (contro il 18% dei medici non organizzati in una Msp), con gli infermieri il 51% (contro il 31%), con altri medici di base il 59% (contro il 27%). Anche l’appartenenza a una Cpts (Communauté professionnelle territoriale de santé) sembra favorire la comunicazione tra medici di medicina generale e tra medici e infermieri, ma in misura molto minore.