Nel 2022 il fatturato delle farmacie francesi si consolida ulteriormente e mette a segno un incremento del 13,5%, cui si aggiunge un aumento del margine lordo di quasi il 16%. Ma non vanno sottovalutati i segnali di incertezza che covano sottotraccia. È il bilancio proveniente dallo studio statistico effettuato da Fiducial su un campione di 500 farmacie, di cui dà conto un articolo pubblicato ieri dal Quotidien du pharmacien.
L’instabilità è determinata dalla fine della pandemia, di cui le farmacie francesi hanno beneficiato nel 2022 per un’ultima volta. Chi più ne ha tratto vantaggio è stata la farmacia di quartiere, che si è mantenuta su un fatturato medio di 2,1 milioni di euro. Le farmacie rurali e dei centri cittadini, invece, mostrano un giro d’affari inferiore alla media nazionale, mentre chi fa meglio sono solo le farmacie dei centri commerciali (3,4 milioni di euro). Ma è sul margine lordo, dice il rapporto, che si notano di più gli effetti dell’emergenza covid: nel 2021 il rapporto tra Mol e fatturato si era fermato al 31,7%, nel 2022 ha toccato il 32,4% per una crescita del 15,9%.
Tuttavia, è difficile che tali cifre si possano ripetere anche per l’anno in corso. Innanzitutto, perché gli aumenti dei costi registrati nel 2022 (+19% sul personale, +13% sui costi fissi) permarranno nel 2023 a fronte di ricavi che invece non potranno più avvalersi dell’emergenza covid. Per Bertrand Cadillon, dottore commercialista di Fiducial, i titolari avranno sicuramente bisogno della liquidità accumulata nel 2022 per attutire «lo shock di un rallentamento delle attività che potrebbe essere consistente».
Al riguardo, ci sono già segnali significativi. In media, l’anno passato ogni farmacia ha registrato 5.307 ingressi al mese (valore unitario 39,50 euro). Per il 73,8% tali visite sono legate al farmaco rimborsato, ma si tratta di un’incidenza in costante erosione da sette anni a questa parte (nel 2015 erano il 75,8%). Diverse speranze sono appuntante sullo sviluppo della farmacia dei servizi, che anche in Francia ha ricevuto un cospicuo impulso dall’emergenza sanitaria. Ma, avverte il rapporto, per proporli le farmacie dovranno essere capaci di «gestire le risorse umane con grande finezza e sviluppare una comunicazione efficace per fidelizzare i clienti». In aggiunta, serve una solida base finanziaria, per la quale sarà decisiva la nuova convenzione tra farmacisti e assicurazione sanitaria. Sulla qualke, però, devono ancora essere aperte le trattative.