L’aumento delle spese sanitarie (+75% in cinque anni) e dei prezzi di farmaci e prodotti per la salute costringono i francesi a cautele e accorgimenti vari, anche se la maggioranza di loro dichiara di riuscire a pagare senza eccessive difficoltà. È il quadro dipinto dal sondaggio condotto online da Cofidis-Csa Research su un campione di 1.004 francesi di età pari o superiore a 18 anni.
Sebbene l’83% degli intervistati affermi di non avere avuto difficoltà a pagare le spese sanitarie nell’ultimo anno, il 50% ha notato aumenti significativi e un quarto ammette di essere stato costretto a «tirare la cinghia».
Il 44% dei francesi, così, dichiara di avere messo campo varie misure per ottimizzare il proprio budget sanitario: di questi, il 60% non riacquista un farmaco se gliene è avanzato da un consumo precedente, il 50% chiede prescrizioni solo per farmaci generici e rimborsati, il 50% prende appuntamento solo con medici convenzionati e il 30% confrontano i prezzi da una farmacia all’altra.
Secondo i promotori dello studio, il budget complessivo destinato alle spese sanitarie è passato dai 715 euro all’anno del 2018 ai 1.249 euro del 2023. All’origine dell’aumento, secondo i ricercatori, «l’accresciuta preoccupazione per la salute alimentata dall’emergenza Covid», in particolare tra gli uomini, ma anche «gli effetti dell’inflazione».
Conferma il fatto che il 74% dei francesi dichiara di non aver rinunciato a farsi curare negli ultimi 12 mesi, anche se il potere d’acquisto delle famiglie è in forte contrazione. Dall’indagine comunque emerge una quota di francesi, il 26%, che nel 2022 hanno dovuto rinunciare a spese o cure sanitarie, per mancanza di risorse (42%) oppure per liste di attesa troppo lunghe o mancanza del medico di famiglia (desertificazione).