Tutto il mondo è Paese e la regola vale anche per la Francia, dove la decisione del governo di estendere progressivamente a tutto il territorio nazionale la vaccinazione in farmacia ha scatenato l’opposizione degli infermieri. E del loro sindacato nazionale, la Fni, che nei giorni scorsi ha invitato i propri iscritti a scrivere in massa a deputati e senatori perché intervengano. Ne riferisce un articolo uscito ieri sulla rivista specializzata Le Quotidien du Pharmacien: per la Federazione nazionale degli infermieri, l’allargamento della sperimentazione che dall’autunno scorso coinvolge 2.500 farmacie delle regioni Rhône-Alpes e Nouvelle Aquitaine rappresentano una minaccia da fermare: «La decisione di estendere il progetto va contrastata» è l’accusa «perché si basa su dati incompleti».
Come si ricorderà, la sperimentazione avrebbe dovuto protrarsi per tre anni, dopo di che un’analisi di numeri ed esperienze avrebbe detto se allargare la vaccinazione in farmacia. Per gli infermieri, dunque, l’intervento del governo è prematuro, anche perché i dati sulle coperture vaccinali degli anni passati non sono corretti. In sostanza, per la Fni sarebbe tutto da dimostrare che in Francia non si raggiungono le soglie previste. «Ci sono lacune nei calcoli e nella tracciatura dei vaccini somministrati dagli infermieri libro-professionali» spiega la Federazione «un consistente numero di vaccinazioni non vengono contabilizzate nelle statistiche, anche a causa della mancata fatturazione dei vaccini somministrati dagli infermieri».