Ammontano a più di cinque milioni i tamponi antigenici rapidi effettuati in Francia dal novembre scorso e circa l’80% è stato eseguito in farmacia. Potrebbe allora farsi strada la tentazione di considerare il test diagnostico una banalità e quindi abbassare la guardia durante il prelievo, in particolare sotto la spinta della serialità, ma sarebbe un errore perché le cautele da osservare discendono dai rischi che comunque l’esame comporta. E che richiedono, tra le altre cose, «condizioni idonee» per l’esecuzione del test.
L’avvertimento arriva dall’Accademia di medicina, l’istituto francese per la ricerca fondato nel 1820 da Luigi XVIII: disagio, dolore o sanguinamento, ricorda in una nota la società scientifica, sono complicanze comuni del tampone rapido che possono essere considerate lievi. Ma da qualche settimana hanno cominciato a comparire nella letteratura scientifica segnalazioni di casi più gravi, come lesioni alla parte anteriore della base cranica che possono essere associate a un rischio di meningite. Una ricerca spagnola, in particolare, riporta un caso di fistola rinoliquorale in una donna di 41 anni che aveva effettuato un test rapido.
L’Accademia, quindi, ricorda le buone pratiche da osservare quando si esegue un tampone rinofaringeo: l’operatore deve prima interrogare il paziente su eventuali incidenti pregressi che possano avere modificato l’anatomia delle cavità nasali e sinusali (interventi al setto, nel turbinato nasale inferiore e nei seni paranasali).
Per quanto riguarda l’esecuzione, l’avvertimento è che la testa dell’assistito sia mantenuta in una posizione naturale, «il mento parallelo al suolo» . Quindi, il tampone deve essere introdotto seguendo il pavimento della cavità nasale in orizzontale e non sia «deviato verso la base del cranio». Infine, avverte l’Accademia di medicina, l’esecuzione dei tamponi rinofaringei dovrebbe essere riservata a professionisti della salute formati. Per lo stesso motivo, la società scientifica esprime qualche perplessità sugli autotest rapidi, che da lunedì dovrebbero essere commercializzati nelle farmacie.