Con un comunicato stampa pubblicato domenica sul proprio sito, l’Agenzia francese per la sicurezza dei medicinali e dei prodotti sanitari (Ansm, l’Aifa transalpina) ha diramato una raccomandazione che sconsiglia vivamente l’uso di vasocostrittori orali a base di pseudoefedrina. L’avvertimento, come riferisce un articolo del Quotidien du pharmacien, riguarda in particolare otto specialità, in alcune delle quali il rincipio attivo è associato a pracetamolo, ibuprofene e doxilamina. Il comunicato dall’Ansm è co-firmato da Fspf e uspo, i due sindacati dei titolari di farmacia, dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei farmacisti, dall’Ordine dei medici e dal Consiglio nazionale degli otorinolaringoiatri.
All’origine della raccomandazione, ricorda il Quotidien, il sospetto di una relazione tra pseudoefedrina l’insorgenza in alcuni pazienti di effetti collaterali come «infarto del miocardio e ictus». Il rischio è molto basso, avverte l’Ansm, ma l’eventualità sussiste a prescindere da dose e durata del trattamento. In futuro, continua la comunicazione dell’Ansm, «potrebbero essere adottate altre misure restrittive per proteggere i pazienti». L’obiettivo a livello nazionale, ha detto a FranceInfo la dg dell’Agenzia, Christelle Ratignier-Carbonneil, «è che questi farmaci scompaiano dalle farmacie ma anche dagli armadietti dei medicinali dei francesi.
I farmacisti, dal canto loro, sono stati invitati a informare i pazienti sui rischi indotti dall’assunzione di questi vasocostrittori per via orale, anche se per il momento la pseudoefedrina non è stata ancora ufficialmente vietata. Proprio per tale motivo, c’è chi ha criticato l’Ansm per il suo intervento. NèreS, associazione che rappresenta le imprese che commercializzano prodotti sanitari, ha definito «prematura e allarmistica» l’uscita, anche perché ci sono delle valutazioni in corso e prima che si concludano non si dovrebbero trarre conclusioni. «Considerato che questi farmaci continuano a essere autorizzati» ha concluso NèreS «si deve ritenere che il rapporto beneficio/rischio rimane favorevole».
Come si ricordrà, nel febbraio scorso il Comitato per la farmacovigilanza dell’Ema aveva avviato una revisione della letteratura disponibile in seguito all’arrivo di nuovi dati su alcuni casi di sindrome da encefalopatia posteriore reversibile e sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile in pazienti che usavano farmaci a base di pseudoefedrina.