Ammontano a 466 milioni di euro le frodi perpetrate nel 2023 ai danni del sistema sanitario francese e di questi circa 60 discendono da reati commessi dai farmacisti. A riportarlo un articolo del Quotidien du pharmacien, che cita dati della Cnam (Caisse nationale de l’assurance-maladie): il valore complessivo supera di oltre il 50% la cifra registrata nel 2022 e va considerato che riguarda soltanto le truffe rilevate, cui va aggiunto un sommerso che sfugge a ogni quantificazione. Significativa al riguardo la distanza tra obiettivi e risultati conseguiti: l’assicurazione malattia si era data per il 2023 l’obiettivo di recuperare 380 milioni di euro mediante controlli e verifiche intensificate contro le attività fraudolente, la cifra finale è maggiore di quasi un quarto rispetto al preventivato.
I soli operatori sanitari, dice ancora il rapporto della Cnam, sono responsabili del 70% delle frodi e degli illeciti rilevati (330,2 milioni di euro), una cifra in crescita del 53% rispetto al 2022. «Nell’anno finanziario 2023 sono state istruite circa 27mila pratiche» riferisce Marc Scholler, vicedirettore della revisione, finanze e lotta alle frodi «a carico dei fornitori di cure e servizi risultano settemila pratiche».
In testa i farmacisti, con ammanchi per la Cnam di 60 milioni di euro. Si tratta tuttavia di una cifra nettamente inferiore a quella del 2022 (103 milioni di euro), a causa «del calo degli affari legati al Covid» e in particolare dei rimborsi sui test antigenici. «Ma restano pur sempre una quarantina di milioni di euro di truffe legate al Covid» osserva Thomas Fatôme, direttore generale della Cnam «che sono anche la “coda” dei controlli effettuati nel 2021-2022 a carico di diverse centinaia di farmacie per sospetta frode sui test antigenici; sono emersi casi significativi in un certo numero di farmacie e questo spiega i risultati dell’ultimo anno». Stesso discorso, dice Fatôme, su vaccinazioni, falsi tesserini e certificati di vaccinazione contraffatti, che contribuiscono al totale delle frodi accertate.
Subito dietro i farmacisti troviamo i centri sanitari, che sono responsabili di danni per 58 milioni di euro (contro 7 milioni nel 2022), e quindi gli infermieri, con 50 milioni di euro (32 nel 2022). Tuttavia, in volumi, le irregolarità maggiori arrivano dagli assistiti: più della metà delle frodi rilevate nel 2023 (54%) sono a loro carico, anche se l’importo complessivo del danno per la Cnam supera di poco i 9 milioni di euro.