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Francia, novità in arrivo su pseudoefedrina e altri farmaci

9 Novembre 2024

In Francia su prescrizione e rimborsabilità sono all’orizzonte alcune novità legislative che inquietano i farmacisti francesi. Ad annunciarle un articolo del Quotidien du pharmacien, che riporta le anticipazioni di Philippe Besset, presidente della Fspf (Fédération des syndicats pharmaceutiques de France). Per cominciare la pseudoefedrina orale: come noto il vasocostrittore, attualmente disponibile senza obbligo di prescrizione, è al centro di forti critiche da parte dell’Agenzia nazionale per la sicurezza dei medicinali e dei prodotti sanitari (Ansm, l’Aifa francese). Oltre a una efficacia limitata, infatti, la pseudoefedrina orale è associata a rari ma gravi effetti collaterali che ne mettono in discussione il profilo di sicurezza.

Secondo una comunicazione ricevuta da Besset l’altro ieri, l’Ansm starebbe valutando l’inserimento di tale molecola nella Lista I, che in Francia raccoglie i medicinali vendibili solo con prescrizione simile alla “ricetta ripetibile” italiana. Besset ha quindi raccomandato ai farmacisti di monitorare le scorte di questi prodotti «perché prossimamente potrebbero diventare soggetti a prescrizione». Non sono previste invece modifiche per i farmaci a base di efedrina, che quindi rimarrebbero nella Lista II (senza ricetta).

Altra novità all’orizzonte, un giro di vite sulla rimborsabilità dei test per covid-19 effettuati senza ricetta. Al momento, gli antigenici rapidi (Trod) sono rimborsabili anche in assenza di prescrizione ma è al vaglio una proposta di emendamento alla Legge per il finanziamento della sicurezza sociale (Plfss) che cambierebbe le regole del gioco. Anche se, avverte Besset, il provvedimento potrebbe riguardare soltanto i tamponi effettuati in laboratorio e non i selftest: «Dobbiamo ancora verificare quale versione del testo sarà sottoposta al Senato» ha avvertito.

Chiude il decreto pubblicato questa settimana che rafforza il regime prescrittivo sui farmaci essenziali per la salute pubblica. La disposizione, che ha suscitato numerose reazioni tra farmacisti e medici, impone in sostanza ai medici di riportare in ricetta la motivazione per cui si prescrivono alcune molecole. Tra quelle interessate dal nuovo regime ci sono gli analoghi del Glp-1 (ad esempio Trulicity e Ozempic), comunemente usati per il trattamento del diabete di tipo 2 e noti per i loro effetti secondari, inclusa la perdita di peso. Tuttavia, la regolamentazione potrebbe non fermarsi qui: l’assicurazione sanitaria (Cnam) starebbe infatti valutando se applicare la stessa procedura anche alle benzodiazepine, una categoria con alti volumi di vendite. Philippe Besset ha sottolineato l’impatto che una tale decisione potrebbe avere per i farmacisti: sarà necessaria la massima attenzione, ha avvertito, per gestire una procedura potenzialmente complessa al banco.