Dopo Wegovy (semaglutide), sbarca nelle farmacie francesi un altro agonista del GLP-1, Mounjaro (tirzepatide) soluzione iniettabile in penna preriempita. Indicato nel trattamento dell’obesità e del diabete di tipo 2 non controllato, il farmaco figura nell’elenco 1 (ricetta non ripetibile) ed è disponibile nei dosaggi da 2,5 e 5 mg. «Gli altri dosaggi»riferisce il Quotidien du pharmacien citando una comunicazione di Lilly «saranno resi disponibili gradualmente a partire dall’inizio del 2025».
A prescindere dall’indicazione, è invece l’indicazione che arriva dall’Ansm (l’Aifa francese), «il farmaco è soggetto alle stesse condizioni di prescrizione e dispensazione degli altri agonisti del GLP-1 destinati al trattamento dell’obesità». La prescrizione iniziale, in particolare, deve essere effettuata da un medico specializzato in endocrinologia-diabetologia-nutrizione o competente in nutrizione, mentre i rinnovi possono essere effettuati da qualsiasi medico.
Nell’obesità, continua l’Agenzia, questi farmaci dovrebbero essere utilizzati solo in seconda linea, in caso di fallimento del supporto nutrizionale e in combinazione con una dieta ipocalorica e attività fisica. Affinché i pazienti possano beneficiarne rapidamente, spiega ancora il Quotidien du pharmacien, Mounjaro viene commercializzato in regime privato (out of pocket) a un prezzo di circa 275 euro per un mese di cura (dosi da 2,5 mg e 5 mg), anche se Lilly non fa mistero di puntare alla rimborsabilità.
Mounjaro è sia un agonista dei recettori GLP-1 (peptide-1 simile al glucagone) sia un GIP (polipeptide insulinotropico glucosio-dipendente). Questa sinergia d’azione incrementa sia la secrezione sia la sensibilità insulinica, favorendo la perdita di peso attraverso la regolazione dell’appetito e dell’assunzione di cibo ma anche ottimizzando l’utilizzo dei grassi a livello del tessuto adiposo.
Nell’obesità o nel diabete, la dose iniziale è di 2,5 mg una volta alla settimana. Dopo 4 settimane, la dose deve essere aumentata a 5 mg una volta alla settimana. Se necessario, gli aumenti della dose possono essere effettuati con incrementi di 2,5 mg dopo un minimo di 4 settimane alla dose attuale. Le dosi di mantenimento raccomandate sono 5 mg, 10 mg e 15 mg (dose massima). L’azienda assicura di essere «interamente mobilitata» per prevenire il rischio di carenze.