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La Francia apre alla ricetta elettronica, si digitalizzerà entro il 2024

11 Dicembre 2020

Anche la Francia si prepara a dematerializzare le ricette mediche, ma senza troppa fretta. Getta le basi della digitalizzazione una recente ordinanza del ministero della Salute, che fissa confini e tempistica del processo: la ricetta elettronica dovrà diventare lo standard prescrittivo entro la fine del 2024 ma soltanto nell’ambito delle cure territoriali, escluso cioè il livello ospedaliero. «I medici prescrittori e gli operatori sanitari che eseguono le prescrizioni» prescrive il provvedimento «utilizzeranno i teleservizi messi a disposizione dall’assicurazione sanitaria e i gestionali per prescrizione e dispensazione. L’assicurazione sanitaria garantisce il trattamento dei dati necessario. Le eccezioni alla prescrizione elettronica saranno elencate con decreto del Consiglio di Stato, per esempio nel caso di assenza di connessione o di ambiente informatico adeguato».

L’ordinanza, come detto, si limita a preparare il terreno alla dematerializzazione e rimanda a diversi decreti attuativi i dettagli organizzativi. Tuttavia, il testo è stato accolto con forti critiche dalle professioni sanitarie. L’Unps, che raccoglie 22 organizzazioni sindacali delle categorie di settore (tra le quali farmacisti titolari, medici e infermieri), ha contestato la decisione di escludere le strutture sanitarie dalla digitalizzazione e ha chiesto che tutti i provvedimenti sulla materia siano ricondotti nell’alveo delle convenzioni nazionali delle singole categorie. «Regia e applicazione dell’ordinanza» recita un comunicato diffuso dall’Unps «dovrebbero essere gestiti congiuntamente da assicurazione sanitaria e i rappresentanti delle professioni, come prevedono gli accordi-quadro».

La mutua sanitaria, in risposta, ha assicurato che la dematerializzazione delle ricette coinvolgerà anche il livello ospedaliero ma in una seconda fase, dopo un adeguato periodo di sperimentazione. Sul territorio, invece, la ricetta elettronica è testata dal novembre 2017 in tre dipartimenti, grazie a un nucleo di medici e farmacie selezionati su base volontaria.