Non è iniziata bene, in Francia, la campagna antinfluenzale 2022-2023: al 28 ottobre, cioè 11 giorni dopo l’inizio delle somministrazioni, il numero dei vaccini erogati mostra una contrazione del 12% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Allarme arriva dall’Uspo (Union des syndicats de pharmaciens d’officine), che chiede la mobilitazione di operatori e autorità sanitarie.
Se le vaccinazioni, arretrano, fa comunque rilevare il sindacato, non è per colpa delle farmacie, che anzi negli undici giorni registrano un incremento del 5,5% delle inoculazioni. L’invito allora è rivolto innanzitutto al governo, perché intervenga con tutto il suo peso considerato che quest’anno la stagione influenzale dovrebbe colpire più pesantemente che negli anni precedenti.
Per tale ragione, l’Uspo chiede «la mobilitazione di tutte le forze della comunicazione istituzionale» e la «proattività» di tutti gli operatori sanitari, perché ricordino agli assistiti l’importanza della vaccinazione antinfluenzale. Nessun medicinale omeopatico, ha ricordato infine il sindacato, ha lo status di vaccino.