Resta ancora senza decreto attuativo, in Francia, la norma della legge 2018-3 su apertura, trasferimento e cessione delle farmacie che riconosceva alcune deroghe al divieto di istituire una sede farmaceutica nei comuni con meno di 2.500 abitanti. Lo ha ricordato la settimana scorsa il senatore Cédric Vial in un’interrogazione che sollecita il ministero della Salute a colmare il vuoto legislativo. A causa di tale “dimenticanza”, spiega Vial, molti piccoli comuni della Savoia che ospitano installazioni sciistiche rischiano di perdere lo status di “località turistica”: una disposizione risalente al 2019, infatti, riconosce tale classificazione soltanto ai centri forniti dei servizi essenziali, tra i quali una farmacia. A giugno, grazie all’impegno di Vial, era stata approvata una deroga che salvaguardava la vocazione turistica anche dei comuni con una farmacia raggiungibile in non più di venti minuti di macchina.
Diverse municipalità, spiega in un articolo il Quotidien du pharmacien, sono così riuscite a salvarsi, altre invece potrebbero farlo approfittando delle disposizioni della legge 2018-3 che regola trasferimenti e accorpamenti delle sedi per ridistribuire le farmacie dalle aree a maggiore affollamento a quelle meno servite. Senonché, ha ricordato Vial nella sua interrogazione, il decreto attuativo che avrebbe dovuto dettagliare le deroghe al divieto di istituire nuove farmacie nei comuni con meno di 2.500 abitanti deve essere ancora scritto. Il governo aveva inizialmente promesso che il testo sarebbe stato emanato entro la prima metà del 2021, poi nell’ottobre di quell’anno spostò la scadenza alla prima metà del 2022; quindi, nel novembre successivo, fu detto che «la pubblicazione sarebbe arrivata per l’inizio del 2023».